Informatico muore di cancro: la sua lapide si trasforma in un blog

Luca Pais Becher
Luca Pais Becher (foto dal web)

“Io muoio, ma voglio che resti vivo il mio ricordo”, chissà in quanti lo hanno pensato sul letto di morte, ma Luca Pais Becher lo ha fatto davvero. L’informatico di Venegazzù, infatti, è stato stroncato da un cancro a soli 49 anni, ma ha voluto lasciare una traccia indelebile della sua presenza a chi resta. Racconta la sua storia la moglie Elena Fregolent, responsabile dell’ufficio cultura del Comune di Volpago: “Luca ha voluto fare un sito, www.lucapaisbecher.wordpress.com , in cui si racconta. È stato lui la mente dei contenuti e io il suo braccio operativo”. Insomma, dopo i funerali, che si terranno sabato, la sua salma sarà cremata, chiunque potrà conoscere la vicenda personale di Luca Pais Becher solo possedendo uno smartphone.

Infatti, l’informatico, responsabile ced (centro elaborazione dati) alla Abaco Spa di Montebelluna e maker, ovvero artigiano digitale, ha deciso di dotare la sua tomba di un codice QR che consentirà di accedere al suo blog personale tramite lo smartphone. Il sito è stato studiato per raccontare una storia di coraggio e di sofferenza allo stesso tempo, quella di Luca Pais Becher, che ha lasciato un testamento davvero speciale. Sul blog, infatti, è possibile ritrovare traccia della vicenda personale dell’informatico, con una lunga biografia, che parla anche della sua infanzia e dei suoi studi all’università di Udine, ma che si concentra soprattutto sul rapporto con la moglie e sul periodo della sua malattia. “Ringrazio i medici e gli infermiere che mi hanno assistito e Il mio augurio è che tutti possano vivere una vita felice, piena di piccole e grandi avventure, contornata di amore e di affetto, come quella che ho vissuto io”, sono le parole che concludono il suo racconto. Una storia che da domani molti potranno scoprire, semplicemente recandosi al cimitero.

GM