Ragazza uccisa dopo essere stata stuprata e drogata, aveva solo 16 anni

ragazza uccisa
Megan Bunnister (Websource/dailymail.co.uk)

Il tribunale ha accusato due uomini della morte di una ragazza uccisa presumibilmente dopo essere stata rapita. La vittima aveva 16 anni, si chiamava Megan Bannister ed è stata lasciata a morire sul sedile posteriore di un’auto, in cui è stata strangolata. La povera ragazza è stata trovata seminuda e coperta soltanto da un cappotto, in seguito ad un incidente stradale avvenuto nella località inglese di Enderby. I due imputati si chiamano Jason Burder ed Adam King e hanno entrambi 28 anni. Secondo l’accusa i due hanno fatto ubriacare Megan, drogandola pure, per poi sottoporla a dei video umilianti nei quali la ragazza non aveva coscienza di ciò che faceva. I filmati sono poi stati postati su Snapchat. Ci sarebbero anche dei testimoni che hanno visto i due malintenzionati portare il corpo della ragazza uccisa all’interno della vettura. Il fatto avvenne lo scorso 14 maggio alle 8:00 del mattino. Gli assassini avrebbero anche mentito sulla loro età, spacciandosi per due 21enne pur di riuscire a circuire Megan. Prima dell’omicidio della ragazza c’erano stati altri incontri qualche giorno prima. Poi il tragico epilogo, aggravato dall’uso di alcolici e stupefacenti. Un successivo esame autoptico stabilì che il livello di tossicità del sangue della vittima era di ben dieci volte superiore a quello dei due uomini. Inoltre sono state trovate tracce di liquido seminale di Burder nel corpo della ragazza e sul suo petto. Insolitamente lo stesso era comparso anche nelle unghie di King. Mentre si trovavano in auto prima dell’incidente, i due a questo punto più che presunti colpevoli avevano anche effettuato delle ricerche a sfondo erotico con i loro smartphone.

Ragazza uccisa, le prove contro i due imputati sono schiaccianti

Megan lavorava part-time, studiava ed il suo sogno era diventare una ostetrica. I testimoni riferiscono che le sue labbra avevano uno spettrale colore azzurro, tuttavia il suo corpo non presentava ferite mortali a seguito della collisione. I giurati hanno ascoltato anche la testimonianza di una ex di Burder, che ha testimoniato a suo sfavore dopo aver visto uno dei video incriminati. Il patologo ha confermato che la causa della morte è o strangolamento o overdose, ma non ha individuato il motivo preciso. Come se non bastasse per Burder, anche sua madre aveva scoperto la povera Megan in stato di incoscienza in macchina. L’uomo si era giustificato affermando che stava portando la sua vittima a casa. A carico suo e del suo complice c’è anche l’accusa di omissione di soccorso, non avendo avvertito i servizi sanitari: “Potevano portare la giovane in ospedale o agre in qualsiasi altro modo responsabile, ma non lo hanno fatto”, ha detto il pubblico ministero. E le riprese di una telecamera di sicurezza installata in strada, così come l’analisi dei telefonini, confermano tutto ciò. I due imputati anzi avevano lasciato Megan moribonda in macchina per fermarsi a comprare birra e sigarette.

“Era una ragazza meravigliosa”

La madre della sfortunata 16enne aveva descritto la figlia come “bella, dotata di talento ed amorevole. La sua morte ha distrutto la nostra famiglia, e vivere senza di lei è insopportabile”. Non si conoscono i motivi che hanno portato Jason Burder ed Adam King ad agire in questo modo. Ad un certo punto i due avevano portato la giovane a casa del primo, e proprio lì è stato trovato il suo reggiseno, cosa che costituisce una prova pressoché schiacciante. Poi era accaduto anche quell’incidente stradale, dal quale gli uomini erano usciti illesi e non avevano mostrato la minima preoccupazione per le altre persone che avevano coinvolto nel sinistro. Un testimone aveva chiesto loro di Megan, e loro si erano difesi mentendo e dicendo che stava dormendo, il tutto dopo aver scoperto che era stata nascosta con un cappotto. Ma le sue gambe sporgevano fuori. Uno dei testimoni era una infermiera, la quale aveva notato che Megan era già morta quando è stata portata fuori dal veicolo. Il tutto con i due imputati assolutamente impassibili, atteggiamento questo che è stato notato da tutti. Entrambi negano poi gran parte dei capi di accusa formulati a loro carico. Il processo intanto va avanti. Un’altra controversa vicenda era accaduta sempre in Gran Bretagna.

S.L.