
Totò Riina, il boss dei boss della mafia, è in fin di vita. Il corleonese, che compie 87 anni proprio oggi, avrebbe subito nelle ultime settimane due interventi chirurgici che hanno portato ad alcune complicazioni gravi. Per questo motivo Riina sarebbe in coma da alcuni giorni e la sua vita sarebbe appesa ad un filo. Pochi minuti fa dopo aver avuto il parere positivo della Procura nazionale antimafia e dell’Amministrazione penitenziaria, il ministro della Giustizia Andrea Orlando ha firmato il permesso per la famiglia e i figli di Totò Riina che potranno stargli vicino in queste ultime ore. Si trovano tutti ora al suo capezzale nella struttura sanitaria di Parma in cui è ricoverato da tempo.
Proprio poche settimane fa era arrivata la decisione del tribunale di sorveglianza di Bologna che aveva rigettato la richiesta di differimento pena o, in subordine, di detenzione domiciliare presentata dai legali del boss mafioso che avevano inoltrato richiesta adducendo proprio come motivazione lo stato di salute più che precario del boss. In quell’occasione si era scatenata una forte polemica con alcuni favorevoli quantomeno ad un adeguamento della pena in base all’età e allo stato di salute e altri nettamente contrari che, come Rita Dalla Chiesa, avevano ricordato tutti gli orrendi crimini commessi o ordinati da Riina. Tra l’altro o giudici avevano sottolineato come Riina anche negli ultimi tempi parlasse e si comportasse ancora come capo della Mafia, circostanza emersa con chiarezza in alcuni colloqui in carcere con la moglie.
Tempo fa aveva fatto discutere il figlio di Riina che a Porta a Porta presentava il suo libro e parlava di suo padre come se niente fosse successo. E in tempi più recenti era stato il turno di suo genero Tony Ciavarello, marito di Maria Concetta Riina, che chiedeva un aiuto in denaro attraverso una petizione online rilanciata anche sul suo profilo Facebook.
F.B.