
Triste epilogo quello che si è consumato a Portage, in Pennsylvania. Ronald, 45enne tossicodipendente, era nella sua abitazione privo di sensi in stato di overdose. Accortasi dell’accaduto, Theresa Plummer, mamma del ragazzo in cattive condizioni, si è immolata verso il figlio nel tentativo di rianimarlo, provando a salvare una vita da lei stessa creata. Soccorso l’uomo, Theresa si è dedicata a pulire il bagno dove era successo il tutto. Qui però, inizia il breve calvario della 69enne. Infatti, a 24 ore di distanza, la donna ha iniziato ad accusare, dal nulla, problemi respiratori, continui, tanto da richiedere un intervento di un’ambulanza. Trasportata in ospedale, è stata sottoposta ai controlli del caso. Poi la tragedia. Poche ore dopo ha cessato di vivere. Il personale medico, in chiara apprensione per l’accaduto ha emesso quelli che sembrerebbero i motivi dell’improvviso decesso: sicuramente ha assorbito la sostanza tossica attraverso la sua pelle o ha avuto una grave reazione allergica che l’ha portata ad avere problemi di respirazione, fino alla morte. Di seguito sono state effettuate diverse autopsie sul corpo della signora Plummer, per chiarire le reali cause del decesso, che saranno però comunicate solo dopo le controanalisi dei test tossicologici, che potrebbero richiedere dalle sei alle otto settimane. Il giorno successivo alla scomparsa della mamma, se n’è andato per sempre anche il figlio, Ronald, che nel frattempo non è riuscito più a riprendersi dalla fatale overdose. Fatale per entrambi. Cosi il medico dell’ospedale dove si è consumata la doppia morte: “Bisogna sempre usare la massima cautela con tali sostanze”. E continua: “Quindo si entra in contatto con qualsiasi tipo di sostanza, soprattutto in polvere, si deve subito informare le autorità competenti per rimuovere il materiale che è sempre e comunque pericoloso”. La donna lascia il marito ed altri tre figli.
GVR