Esce di casa e sparisce: il generale dei Carabinieri trovato senza vita

Guido Conti
Il generale Guido Conti (screenshot video)

Nemmeno tre settimane fa, aveva lasciato l’Arma per assumere un incarico nella gestione della sicurezza della multinazionale francese del petrolio Total Erg. Questo rende ancora più inspiegabile il suicidio del generale Guido Conti, l’ex comandante dei carabinieri forestali che si è tolto la vita a Pacentro, piccolo comune dell’aquilano. Il suo gesto, infatti, lascia sgomenti e increduli quanti lo hanno conosciuto e stimato. Considerato persona affabilissima, il generale Guido Conti, 58 anni, viene ricordato per la sua cordialità. In molti, ricordano la disponibilità nel parlare delle indagini e delle inchieste.

Chi lo conosceva bene e in questi giorni gli era stato vicino, lo aveva visto particolarmente preoccupato, anche se nessuno ne conosceva la ragione. Non è escluso che proprio l’abbandono dell’Arma abbia contribuito a un travaglio interiore poi risultato fatale. Peraltro, in questi ultimi giorni, il generale Guido Conti, sempre così attento ai social network, era sparito da Facebook. L’ex comandante dei carabinieri forestali era nella sua auto, insieme alle pistole che deteneva, ma privo di vita. Quando ieri mattina è uscito di casa, a Sulmona, nessuno ci ha fatto troppo caso, ma quando poi intorno a mezzogiorno il suo cellulare è risultato spento, in diversi, tra cui la sorella Silvia comandante della Polizia Stradale di Pescara, si sono allarmati.

Un militare sempre in prima linea

Subito è scattato l’allarme e sono partite le ricerche, anche perché nel frattempo i carabinieri non hanno trovato a casa le armi d’ordinanza e hanno capito che qualcosa di grave poteva essere successo. In serata, i suoi ex colleghi della Stazione di Sulmona lo hanno rinvenuto suicida vicino Pacentro. Il generale Guido Conti, originario di Sulmona, era stato nominato Commendatore della Repubblica a 48 anni, per meriti speciali. Grazie al suo impegno per legalità e ambiente, era stato premiato anche da Legambiente. Nella sua carriera nell’Arma era stato tra l’altro Comandante distrettuale ad Avezzano e Sulmona, Capo del Nucleo Investigativo dell’Aquila, Comandante Provinciale di Pescara, Comandante Regionale dell’Umbria. Viene ricordato il suo impegno in prima linea in alcune tra le più importanti inchieste degli ultimi anni, tra cui Bussi, ‘Mare Monti’, il G8 dell’Aquila, la Thyssenkrupp di Terni, i traffici di rifiuti in Umbria, Iron 1 e Iron 2.

Una lunga e triste scia di suicidi

E’ davvero lunga la scia di suicidi da parte di militari dell’Arma, l’ultimo in ordine di tempo un carabiniere che a fine settembre si è ucciso mentre si trovava all’interno della caserma del quinto battaglione Emilia-Romagna, in via delle Armi, sparandosi un colpo alla testa con la pistola d’ordinanza. A luglio, si è tolto la vita nel suo ufficio il maresciallo dei carabinieri Paolo Fiorello. Analogo gesto estremo era stato compiuto qualche giorno prima nel padovano da un carabiniere 48enne. Sempre a giugno si è ucciso il maresciallo Luigi Illustre, 50 anni. Una lunga e inspiegabile scia di suicidi che aveva preso il via a febbraio di quest’anno.

 

GM