
È morto all’età di 83 anni il famigerato Charles Manson, tristemente noto per essere l’autore di alcuni efferati omicidi, tra cui quello ben noto dell’allora moglie di Sharon Tate, moglie del regista Roman Polanski. Il maniaco era anche a capo di una setta in cui i suoi adepti lo veneravano e lo seguivano alla stregua di un santone. A confermare il decesso è stato un portavoce del Dipartimento di Correzione della California, il quale aggiunge che Charles Manson è morto nella serata di ieri per cause naturali. I barbari assassini che lo videro protagonista assieme ai suoi adepti rappresentarono l’altra faccia di un movimento in cui Manson era il leader e che praticava la pace e l’amore. L’omicidio della Tate avvenne il 9 agosto del 1969, con la donna al nono mese di gravidanza che venne ritrovata cadavere nella sua villa di Hollywood assieme ad altri suoi amici, tra i quali l’ereditiera del caffè Abigail Folger ed il famoso hair stylist Jay Sebring. La notte successiva una coppia benestante venne assassinata modo simile.
L’assassinio di Sharon Tate
L’omicidio di Sharon Tate venne perpetrato dai membri della Charles Manson’s Family. A scoprire i cadaveri orribilmente sfigurati fu la cameriera Winifred Chapman il giorno dopo. Sulla scena del delitto venne ritrovato anche il corpo di una quarta persona, Steven Parent, freddato nella propria auto mentre tentava inutilmente di scappare. I corpi della Tate e di Sebring si trovavano nel soggiorno, uniti da una corda stretta attorno al loro collo. Nel giardino c’erano invece la Folger ed un’altra vittima. Tutti, tranne Parent, erano stati pugnalati da numerose pugnalate, e l’autopsia stabilì in particolare per Sharon Tate il fatto che venne colpita da 16 coltellate, 5 delle quali fatali. L’unico sopravvissuto di questa carneficina fu il custode William Garretson, che viveva nella dependance attaccata alla villa. L’uomo fu il primo sospettato del massacro e venne anche sottoposto al test con la macchina della verità. Stando alla sua dichiarazione, Garretson venne visitato da Parent alle 23:30 per pochi minuti e disse di non essersi accorto di nulla. La polizia gli credette e lo rilasciò. Del fatto venne interrogato anche lo stesso Polanski, che si trovava in Gran Bretagna quando avvenne il delitto. Gli inquirenti volevano sapere se il regista avesse dei nemici o se fosse in grado di fornire una motivazione per quell’atroce avvenimento. Sharon Tate venne sepolta a Culver City, in California, con il suo bambino, Paul Richard Polanski, tra le braccia.
Charles Manson e la ‘Famiglia’
Riguardo al culto di Charles Manson, la polizia scoprì che si trattava di una setta molto organizzata composta da disadattati che credevano che gli omicidi fossero un atto inevitabile per scatenare una guerra razziale. Lui stesso poi aveva una svastica incisa sulla fronte. La vita di Manson è sempre stata turbolenta. Nato il 12 novembre 1934 in Ohio dalla madre 16enne e tossicodipendente che faceva la prostituta, venne da questa abbandonato, e di lei il maniaco dirà: “L’unica cosa che ho appreso dalla mia mamma è che tutto ciò che lei diceva era una bugia”. Gran parte della sua vita Manson l’ha trascorsa in prigione, in particolare gli ultimi 40 anni, tutti vissuti in cella. Nel 1955 si trasferì in California con una ragazza al seguito, e per vivere si diede ai furti ed alle rapine. Fu poi incarcerato una prima volta per 10 anni, ritrovando la libertà nel 1967. Consumatore abituale di droghe allucinogene, fermamente convinto che sulla Terra si sarebbe scatenata l’Apocalisse al più presto e fervido sostenitore di una guerra razziale, questo narcisista sociopatico riuscì a reclutare diversi elementi della classe media dal carattere manipolabile, dando vita a quella che sarebbe poi diventata famosa come ‘la Famiglia di Charles Manson’.
Droga e follia
La sede di questi psicolabili cambiava spesso, come luoghi venivano prescelti esclusivamente dei ranch in località isolate. L’utilizzo di droghe pesanti come la nota LSD divennero sempre più massicci, così come l’instabilità psichica dei membri della Famiglia. In un episodio, Charles Manson rievocò la scena della crocifissione e si autoproclamò profeta della guerra etnica. Riguardo all’omicidio di Sharon Tate, il sangue di quest’ultima venne usato per scrivere la parola ‘maiale’ sulla porta di casa. Si scoprì successivamente che altre celebrità sarebbero dovute morire per mano della Famiglia, tra le quali Frank Sinatra, Elizabeth Taylor e Steve McQueen. Charles Manson in un documentario affermò: “Qualunque cosa dicessi, i miei seguaci la facevano”, svelando che se avesse ordinato l’uccisione di persone di colore, ne sarebbe seguita una furiosa guerra di razza che avrebbe visto i bianchi prevalere e la sua Famiglia emergere per poter poi dominare il mondo. Manson era anche un appassionato di musica ed arrivò perfino a comporre un album grazie ai cui proventi si sarebbe pagato un buon avvocato. Il suo processo durò 7 mesi e si concluse con la condanna a morte per lui e per altri quattro suoi accoliti nel 1971. Tuttavia dopo appena un anno la sentenza cambiò in ergastolo per tutti.
Mai un pentimento
Lui non ha mai mostrato alcun rimorso per i crimini compiuti, e ad una giornalista che riuscì ad intervistarlo disse: “Io vedo il sangue tutti i giorni. Potresti accumulare cento cadaveri davanti alla mia cella ed io non farei una piega”. Nel suo periodo di massima espansione, la Famiglia sarebbe arrivata ad avere ben 100 membri, senza alcuna distinzione tra uomini e donne. Per quanto riguarda la sua vita privata, Manson si era sposato due volte ed aveva avuto almeno due figli, anche se si pensa che questi siano di più. Negli ultimi mesi le sue condizioni di salute si erano aggravate, tanto da richiedere diversi ricoveri in ospedale, fino alla morte sopraggiunta ieri in serata all’ospedale della contea di Kern a Bakersfield, in California. A fine 2013 Charles Manson aveva fatto parlare di nuovo di se per la volontà da parte di una sua giovane fan di volerlo sposare, nonostante lui fosse incarcerato a vita.
S.L.