
Una vicenda drammatica quella che ha visto protagonista Arturo Darling Villarroel, il 21enne morto dopo alcuni giorni di agonia all’ospedale Galliera di Genova. Il ragazzo era stato ricoverato venerdì scorso, dopo essere entrato in coma. In base alla ricostruzione, Arturo Darling Villarroel era stato colpito da un pugno durante un allenamento di Muay Thai, boxe thailandese, lo scorso undici novembre. Era così stato portato all’ospedale di Voltri, dove era stato dimesso dopo alcuni controlli. Ora il pm Walter Cotugno ha aperto un fascicolo per omicidio colposo a carico di ignoti e ha disposto il sequestro della salma. Il corpo del giovane resta così a disposizione dell’Autorità giudiziaria e nei prossimi giorni dovrebbe essere eseguita l’autopsia.
Arturo Darling Villarroel soffriva anche di una malattia, per cui l’esame autoptico dovrà appurare se sia stata questa la causa del decesso. Intanto, i suoi familiari accusano l’ospedale di non aver sottoposto il 21enne a una Tac cerebrale. Il nosocomio respinge le accuse e afferma che le radiografie complete del cranio erano risultate negative, per cui non sarebbe da attribuire la morte a un loro errore. Grande la commozione sui social per il decesso del giovane. Scrive un’amica di famiglia: “Non ci sono parole per consolare il dolore che senti per l’inaspettata partenza di tuo figlio. Ma sono disegni di Dio che ci mette alla prova. Ci resta solo accettare la sua volontà”. Un’altra giovane vita spezzata, come quella di Ilaria Mulas – scomparsa nelle scorse ore – uccisa dal cancro. La giovane donna ha voluto portare avanti la gravidanza nonostante la malattia.
GM