
La compagnia di Lamezia Terme ha eseguito un mandato di fermo ai danni di un uomo di 52 anni per violenza domestica, riduzione in schiavitù e violenza sessuale pluriaggravata ai danni della compagna rumena di 29 anni. Le indagini sono cominciate quando i Carabinieri di Gizzeria Lido (Catanzaro) hanno fermato l’uomo per un controllo stradale: questo infatti si trovava a bordo di un’auto fatiscente in compagnia del figlio di nove anni e quando i gendarmi gli hanno chiesto l’indirizzo si è mostrato reticente.
In seguito ai controlli, i Carabinieri hanno scoperto che l’uomo teneva segregati i figli (rispettivamente di 9 e 3 anni) e la compagna in una baracca cadente: all’interno della costruzione c’erano condizioni igieniche pessime, i servizi igienici erano ricavati da secchi, i letti erano in cartone e la baracca era infestata da blatte e ratti. Se i bambini erano liberi di muoversi all’interno della costruzione decrepita, la povera donna non aveva la stessa libertà e rimaneva legata al letto finché l’uomo non faceva ritorno a casa ed abusava sessualmente di lei.
Sul corpo della donna sono stati trovati segni di violenza di ogni tipo e tracce di sutura effettuate con la lenza della canna da pesca. La donna ha riferito che la sua prigionia era cominciata dieci anni prima, che l’uomo non le permetteva di avere contatti sociali con nessuno e che non le aveva permesso cure mediche nemmeno durante le gravidanze. Ogni giorno (anche nei periodi delle due gravidanze) l’uomo la violentava e quando lei faceva resistenza la picchiava davanti ai bambini, ai quali chiedeva poi di partecipare alle violenze.
Questa atroce storia di violenza non è purtroppo un caso isolato, lo scorso agosto la Polizia di Gallipoli, in seguito alla segnalazione di una vicina di casa, ha trovato una ragazza chiusa in una stanza, il compagno l’aveva rinchiusa, stuprata e percossa per mesi, il suo corpo presentava ecchimosi evidenti ed il suo stato psichico era compromesso.
F.S.