Tragedia di Rigopiano: arrivano 23 avvisi di garanzia

Soccorsi a Rigopiano (foto Vigili del fuoco)

In queste ore, la Procura di Pescara sta notificando 23 avvisi di garanzia per la morte delle ventinove persone che hanno perso la vita nella tragedia avvenuta lo scorso gennaio nel resort Rigopiano, travolto da una valanga. Tra coloro che hanno ricevuto l’avviso di garanzia c’è anche l’ex prefetto di Pescara, Francesco Provolo. Questi, nelle scorse settimane, era stato trasferito a Roma. Risultano inoltre indagati il presidente della provincia di Pescara Antonio Di Marco, il sindaco di Farindola Ilario Lacchetta e numerosi dirigenti pubblici.

Nella lista delle persone finite sotto la lente di ingrandimento della Procura per la tragedia di Rigopiano anche il direttore dell’hotel, Bruno di Tommaso, il dirigente delegato delle Opere pubbliche Paolo d’Incecco, il geometra comunale Enrico Colangeli e il responsabile della Viabilità provinciale Mauro di Blasio. Tra i primi a commentare gli avvisi di garanzia c’è il primo cittadino di Farindola: “Non mi sento un omicida. Le accuse pesano sulla coscienza e proprio per questo sto lavorando con i miei legali perché voglio dimostrare la mia innocenza”, le parole di Lacchetta ai cronisti.

Non risulta tra gli indagati, invece, l’ex generale dei Carabinieri forestali, Guido Conti, che si è tolto la vita venerdì scorso. Le circostanze in cui è avvenuto il suo suicidio sono ancora tutte da chiarire. In ogni caso, in una delle due lettere ai familiari Guido Conti aveva spiegato che dopo Rigopiano la sua vita era cambiata: “Quelle vittime mi pesano come un macigno. Perché tra i tanti atti ci sono anche prescrizioni a mia firma. Non per l’albergo, di cui non so nulla, ma per l’edificazione del centro benessere”.

GM