
Portava la figlia a fare shopping nei centri commerciali. La chiudeva nei camerini all’interno dei negozi di biancheria intima e le faceva provare alcuni completini. A quel punto la fotografava e faceva girare sul web quelle immagini per guadagnare del denaro. Questo il piano di una madre che intendeva fruttare la propria figlia appena tredicenne. Questo è quanto emerso dalle indagini del pool Antiviolenza del commissariato di Tivoli che stanno facendo luce sulla vicenda collaborando con la polizia postate e con la struttura protetta nella quale vivevano la madre con la figlia.
La donna procedeva in questo modo: prima avveniva il pagamento anticipato. Cinquanta euro caricati da ognuno dei suoi clienti su una carta prepagata. Poi la donna portava in giro la figlia, le faceva le foto e le inoltrava tramite Whatsap a chi aveva effettuato il pagamento.
I primi contatti con i potenziali clienti sarebbero stati attivati per mezzo dei social network.
Sono stati i tabulati telefonici e i movimenti di denaro destinati alla carta della madre che hanno permesso di venire a capo della vicenda, ricostruendo il traffico di soldi e immagini pedopornografiche.
La donna è stata allontanata dai figli di cui le è stata tolta la potestà genitoriale. Pornografia minorile e detenzione di materiale pornografico sono le ipotesi di reato delle quali dovrà rispondere.
Non molto tempo fa un padre aveva fatto scattare la denuncia ai carabinieri trovando alcune foto hard di sua figlia diciassettenne. Da lì era emerso un mondo a luci rosse, con centinaia di immagini che venivano scambiate sul web.
Ancora più grave invece la vicenda emersa alcuni giorni fa. Una donna girava filmati pornografici nella propria abitazione. Filmati che avevano come protagonisti alcuni bambini. E poi li inviava al marito. I bambini e le bambine protagonisti dei video e delle foto a sfondo pedopornografico avevano un’età compresa tra i quattro e i nove anni. La finalità che i due avevano, come hanno confessato, era quella di stimolare la loro vita sessuale, traendo reciprocamente piacere da quel tipo di contenuti.
BC