Dopo l’indagine di BuzzFeed contro Direttanews, rilanciata da Repubblica, Matteo Renzi sul palco della Leopolda ha chiuso il cerchio delle sua crociata contro le fake news.
La prima figura istituzionale a commentare la notizia è stata la Presidente della Camera, Laura Boldrini, in un post cui riprendeva le tesi accusatorie del giornale americano, seguita da un post sullo stesso tema da parte dell’ex Presidente del Consiglio, a cui Diretta ha replicata senza ricevere – al momento – risposta, Matteo Renzi conclude in bellezza quella che una settimana prima, ai comuni mortali, sarebbe apparsa una missione impossibile: la chiusura della pagina FB di Diretta con quasi tre milioni di like, una campagna di discredito senza diritto di replica. O, meglio, le repliche sono giunte, ma nessuno ne ha preso nota. Perchè il fake sulle fakenews rilanciato dall’ ex Presidente del Consiglio sembra un delitto – quasi – perfetto, studiato a tavolino e ben svolto con un gioco di rimandi e di tesi riprese e riproposte con la stessa tecnica del “copia e incolla” che ci viene imputata.
Una notizia, indicata come emblematica delle pretese bufale diffuse da Diretta è stato “individuata” dai nostri concorrenti – preferiamo questo termine piuttosto che la parola “giornalisti” perchè qui colpire un avversario scomodo è apparso più pressante dell’obiettività – è stata individuata, dicevamo, in un articolo dedicato ad una nuova cura sul cancro. A un facile riscontro la notizia è risultata non solo fondata, ma ripresa da molti tra le principali testate italiane. Il presunto “fake” è stato demolito poche ore dopo da un nostro articolo, che mostrava come la realtà era stata mistificata: nessun fake.
Non sembra difficile immaginare che l’articolo di Diretta sul tema era destinato ad essere la “carta regina” sul palco delle Leopolda. Ma, cose che accadono, Diretta aveva già mostrato l’infondatezza dell’accusa.
Matteo non si è perso d’animo, non è il tipo e in questo ci piace assai. L’ex Premier ha tirato fuori un altro coniglio dal cilindro: sempre sullo stesso tema, quello delle cure mediche, facendo così da sponda alle affermazioni della Presidente Boldrini, che nel suo post aveva fatto cenno a presunte “cure improvvisate” – un tema cruciale – di cui il nostro giornale sarebbe portavoce.
Che cosa fa lo staff dell’ ex Presidente? Nella ricerca va indietro nel tempo di diversi mesi – non hanno trovato molto materiale, si direbbe, niente di diverso da quanto presente in tutte le testate, anche più autorevoli – e trova finalmente qualcosa di “forte” al punto giusto, così sembra. Gli uomini dello staff avvisano il leader e preparano l’affondo, un bel colpo di teatro dalla Leopolda. Ecco allora che sul palco Matteo Renzi chiede la visualizzazione di una slide con la raffigurazione di un altro articolo di DirettaNews. La slide mostra solo il titolo: “Quella dieta “miracolosa” per sconfiggere il cancro’. La parola “miracolosa” è tra virgolette, ma sono finezze, lo sappiamo: Matteo Renzi in questo momento non ha nessun interesse a sottolineare quelle virgolette. E, attenzione, si parla di dieta, non di cura. Ma Matteo sembra aver fretta di fare di tutte le erbe un fascio: vuole mettere vaccini, Casa Pound, Putin, Movimento Cinque Stelle, Lega in un unico contenitore fatto di suggestioni e di retorica. Perchè? Perchè ha una evidente paura di perdere le elezioni, ancora una volta.
Perchè l’umiltà non sa dove stia di casa e dopo la terribile sconfitta nel referendum costituzionale – e l’effimero mea culpa – deve trovare colpevole per il disastro diverso da lui, un colpevole che non si chiami Matteo. Ecco allora la tesi del mondo social che cospira e non fa passare il suo messaggio, lui, che quando vuole è ovunque a dire quello che vuole, meglio senza contraddittorio.
Ma torniamo all’articolo: scritto da un ragazzo probabilmente più colto di Matteo, non meno onesto di lui, che vive e sopravvive in quel desolante scenario che si chiama mondo del lavoro, definitivamente svilito dalle iniziative del Governo Renzi.
L’articolo riporta una storia narrata dal quotidiano di Liverpool “Echo” e ripresa dal “Mirror” senza aggiungere nulla ai testi originari. E’ la vicenda di un ragazzo affetto da Linfoma di Hodgkin al 2° stadio che si sottopone a pesanti cicli di chemioterapia. Nell’articolo si getta discredito sulle cure ufficiali? Tutt’altro. Ecco il passaggio saliente: “Dopo sei mesi di “trattamenti intensivi” (…) ha ricevuto finalmente una buona notizia: la chemio stava funzionando“. Gli articoli dei due giornali inglesi spiegavano come il ragazzo in questione avrebbe coadiuvato non sostituito la terapia tradizionale con una “dieta priva di sodio e ricca di frutta e verdura“.
Qualcuno taccerà i giornali inglesi di diffondere “bufale”? Nessuno lo farà, perchè qui interessano le menzogne sulle presunte fakes degli altri, le inchieste che sono mezze verità, offerte a un giornalismo perlomeno distratto, se non complice della diffamazione. L’accusa di fakenews è troppo irresistibile per non essere strumentalizzato.
La sensazione è che l’offensiva non sia partita da BuzzFeed ma che il giornale americano si sia semplicemente prestato al gioco, creando il caso e offrendo lo spunto affinché la politica ottenesse ciò a cui mirava, ci viene da un dettaglio significativo: sul palco delle Leopolda Renzi fa ingrandire l’articolo Direttanews, o meglio uno screenshot del titolo (il contenuto non gli interessa). Il fermo immagine (minuto 10:42 a schermo grande) porta improvvidamente la data dell’8 novembre 2017 due settimane prima dell’articolo di BuzzFeed che ha aperto le ostilità.
Cosa significa quella data? L’articolo messo alla berlina dall’ex Premier era del 21 gennaio 2017 l’articolo di BuzzFeed porta la data 21 novembre scorso.
Perchè l’8 novembre, due settimane prima della tempesta perfetta scatenata dal giornale americano, lo staff di Renzi consultava un oscuro articolo di Direttanews di dieci mesi prima?
Si tratta di un puro caso o lo staff stava coadiuvando qualcuno a costruire un falso dossier su Direttanews, una libera pagina che mostrando il dissenso degli utenti, sembrava aver ostacolato il Premier nel suo disegno di riforma del Senato.
Ci sono state dunque informazioni – e suggestioni – passate dallo staff di Renzi agli amici di BuzzFeed, e prontamente ripersa dagli amici di Repubblica. La sensazione è che la chiusura dei siti da parte di FB sia un delitto pensato come perfetto, ma fatto con una presunzione ed un’arroganza che ne svelano l’autore.
E che ci saranno altri atti, non tutti favorevoli, nel forsennato tentativo da parte di uomo chiamato Matteo Renzi di riconquistare Palazzo Chigi.