
Vittorio Sgarbi si sa, è un uomo diretto, che dice sempre sempre quello che pensa, spesso in maniera cruda e toccante, che non fa distinzioni su chi abbia davanti. Lui attacca senza paura di essere attaccato. Anche personaggi di spicco della Politica Italiana, come la Boldrini. Oppure il Sindaco di Roma, Virginia Raggi. Questa volta invece, con la rivelazione fatta in tv al programma di Peter Gomez “La Confessione”, andato in onda venerdi 17 Novembre su Canale 9, svela un retroscena che è quasi sconvolgente. E’ vero che si tratta di una trasmissione dove, personaggi discussi della politica, dell’imprenditoria, dello spettacolo e dello sport che hanno fatto della trasgressione una delle cifre della loro vita, vengono intervistati e si rendono libri aperti, ma in alcuni casi forse, sarebbe meglio tener nascoste certe verità. “Berlusconi mi pagava un milione (di lire) al minuto per i miei monologhi. Ogni giorno, tredici minuti di parole e tredici milioni”. Ebbene si, questo il segreto raccontato dal 65enne di Ferrara, che senza peli sulla lingua (come sempre), ha reso noto l’ammontare delle sue apparizioni nei vari programmi Mediaset che fa capo proprio al Cavaliere di Arcore. Quindi non solo (e si fa per dire), critico d’arte, opinionista, scrittore, docente e politico italiano. Anche e soprattutto “milionario”.
Ma non è tutto, il buon Vittorio racconta anche quale sarebbero stati i suoi obiettivi e chi avrebbe voluto emulare o addirittura superare in tv, a livello economico: “Berlusconi mi pagava (ai tempi di Sgarbi quotidiani, ndr) una cifra che avrei inteso conservare per molto tempo, poi non ci sono riuscito. Partendo dal fatto che l’uomo che invidio di più e odio di più è Bonolis, che in 4 anni ha avuto 80 milioni di euro. Io ero riuscito a scavalcare il pregiudizio per cui un monologante non può parlare più di 6 o 7 minuti, il tempo di Barbato o di Biagi quando facevano le loro strisce quotidiane. Io ho dimostrato che potevo arrivare ad un intero blocco di 13 minuti senza che calasse l’ascolto ed ero pagato un milione al minuto, quindi ogni giorno avevo 13 milioni di lire”. Che dire se non un secco: “Beato lui”.
GVR