Bangladesh, spavento per il Pontefice sulla Papamobile

(Websource/archivio)

Paura e apprensione per i tanti fedeli accorsi per accogliere Papa Francesco e udirne parole e preghiere. Il Pontefice, in visita a Dacca, capitale del Bangladesh, stava celebrando messa. Finita l’omelia, come consuetudine, Sua Santità non si tira indietro dal salutare tutta la gente del luogo, facendo il giro tra la folla con la Papamobile. Tutto nella norma, o quasi. Un gruppo di seguaci infatti, scaltro nel vedere che un traliccio della linea elettrica stava pian piano accasciandosi al suolo e che più la vettura papale si avvicinava più grande si faceva il pericolo di collisione con il palo, sono riusciti ad impedire eventuali danni sorregendolo con forza. Pericolo scampato, ma il bello è che Bergoglio, non si era reso conto di nulla. A riprendere l’avvenimento, le telecamere di TV2000, che hanno seguito con inquietudine le varie fasi dell’evento, fino alla fine dell’insidia.

Nella messa odierna, il Santo Padre aveva parlato di pace e dialogo, affermando: “Lo sforzo dei leader religiosi e dei seguaci di diverse religioni, è di vivere insieme nel rispetto reciproco e nella buona volontà. Da condannare è chi cercherà di fomentare divisione, odio e violenza in nome della religione”. Va ricordato che ll Bangladesh è a maggioranza islamica e ospita comunità di induisti, buddisti, cristiani. Fatto increscioso e finito sulle prime pagine di tutti i giornali del mondo, il rapimento in questi giorni di un prete cattolico da parte di un gruppo jihadista.

Conclude la sua esperienza nello stato asiatico, incontrando una compagine composta da ben 16 Rohingya, nell’arcivescovado di Dacca: “Vi chiedo perdono per l’indifferenza del mondo. Vi sono vicino, la situazione è molto dura. Non giriamoci dall’altra parte di fronte a questi drammi”. Questo il messaggio lasciato al gruppo etnico di religione islamica, di cui precedentemente in Myanmar, il Pontefice non ha potuto parlare.

GVR