Leo. Bimbo down abbandonato dalla mamma

(Websource/archivio)

Armenia. La storia lascia basiti chiunque ne venga a conoscenza. Una giovane mamma, evidentemente scioccata e non pronta a tanta responsabilità (non la giustifichiamo ovviamente), ha deliberatamente abbandonato il proprio figlio alla nascita, lo scorso 21 gennaio. Figlio venuto al mondo con la sindrome di down. Probabilmente, la vergogna e la paura verso questa situazione, l’hanno portata a compiere questo gesto vigliacco. Disse addirittura al marito, sposato solo 18 mesi prima, di scegliere tra il loro matrimonio o il bimbo nato da quello che doveva essere amore eterno. L’uomo, senza pensarci due volte ha preso una direzione ben precisa: il bebè, mollando su due piedi la donna fuori di testa. Il papà, Samuel Forrest, ha così portato fino in fondo la sua volontà, non pensando ai problemi che possa causare un bimbo con quella malattia, ma da persona responsabile e piena di gioia, ha deciso di accoglierlo nella sua vita. Come giusto che sia.

La moglie, ormai ex, con i suoi parenti invece, si è tirati fuori da ogni tipo di legame. Vergogna. Ruzan Badalyan, così si chiama la mamma, rispose da subito alle accuse del marito precisando che il suo non era stato un abbandono ma il tentativo disperato di allontanare Leone dall’Armenia nel convincimento che non fosse una terra capace di accogliere un bimbo down né di favorirne la crescita. Ora però, Samuel, ragazzo padre, deve garantire a suo figlio un futuro sereno, per quanto sia possibile e vorrebbe riportarlo nel suo paese di origine, la Nuova Zelanda. Cosi, ha chiesto aiuto al web costituendo una raccolta fondi per trasferirlo nella sua patria. Secondo il papà, li non subirà nessun tipo di discriminazione. La petizione fatta è conosciuta come “Bring Leo Home” e nel giro di brevissimo tempo, si è visto accumulare oltre 170mila dollari. Straordinario. La speranza, di Samuel e di tutto il mondo virtuale, è che il piccolo Leo possa cresce con tranquillità e serenità, con tutte le cure del caso. Speriamo che Leo possa avere un futuro. Col papà.

GVR