
Doveva essere un sabato sera come tanti, passato in maniera spensierata, in compagnia della moglie e degli amici, quelli stretti e alcuni colleghi. Doveva essere un modo per staccare la spina dopo una lunga settimana di lavoro, faticosa. Soprattutto per chi, come Nicola Boscolo, di lavori ne faceva due. Operaio della Fincantieri come professione principale, bagnino nel week end, nella conosciutissima Piscina Clodia di Sottomarina. Un amante dello sport e della salute, attento alla giusta alimentazione e alla cura del corpo. Invece, quella sera come tante, si è trasformata nella sua ultima cena. Un malore improvviso, affanno, poi il suo corpo planato al terreno. Impazzita di terrore Elisa, la moglie, ha subito capito la gravità della situazione. Una sua collega, rimasta momentaneamente fredda, pronta, lo ha subito soccorso praticandogli un massaggio cardiaco, ripetuto. Niente da fare. Poco dopo il decesso. Nella casa, è sceso totalmente il gelo. Lacrime strazianti della compagna, stupore e incredulità del resto del gruppo. Nicola era un uomo di soli 38 anni, pieno di vita, pieno di amici. Era anche un donatore dell’Avis. Teneva particolarmente alla salute ed a stare in forma, avendo perso il padre, proprio a causa di un arresto cardiaco. Quella sera, di sabato, un paese intero, il paese di Chioggia, chiamato “la piccola Venezia”, è stato colpito da una tragedia, inaspettata. Tanti i messaggi di cordoglio alla famiglia, tanti i segni di affetto verso la moglie rimasta vedova senza neanche capire il perché. Una storia che ha intenerito tutti. Purtroppo l’infarto non lascia scampo, non ti avvisa, non ti da tempo nella maggior parte dei casi, di risollevarti come nulla fosse accaduto. Se n’è andato come il papà, ed ora si ritroveranno, insieme, come una volta. Ci stringiamo intorno al loro dolore, anche noi, in segno di affetto.
GVR