Casa assegnata dopo anni ad una famiglia con due disabili, ma è un tugurio – FOTO

Finalmente arriva l’assegnazione della casa tanto attesa ma si trovano davanti ad un vero e proprio tugurio. L’episodio è accaduto a Napoli e vede protagonisti Salvatore Caputo e Carmela Franchi, genitori di due bambine portatrici di handicap di 10 e 16 anni. Tredici anni di attesa a causa della burocrazia e un anno e mezzo arriva finalmente un alloggio in vico Santa Margherita a Fonseca al Rione Stella. Ma in condizioni disastrose. La casa è l’ex alloggio del custode della scuola in cui si trova ed è devastata. A spiegarlo sono proprio i coniugi che raccontano: “Sulla carta c’è scritto che è di 57 metri quadri ma in realtà un vano è stato murato e assorbito abusivamente da un vicino, che abita nell’appartamento attiguo. Sul verbale che abbiamo firmato c’è scritto a chiare lettere che accettavamo l’alloggio con una clausola ben precisa: “in attesa di lavori di ripristino”. Lavori che ovviamente fino ad oggi non sono stati mai fatti”. Condizioni che hanno costretto la famiglia a prendere in fitto una casa a San Pietro a Patierno, ma ora non sono più in grado di sostenere questa spesa: “Non possiamo più sostenere il fitto, perché mio marito fa lavori saltuari e io non posso lavorare dovendo accudire le mie figlie. Ci hanno tolto la dignità”.

Casa tugurio e anomalie nella graduatoria

Oltre al danno anche la beffa. Infatti il problema della famiglia non si ferma alle condizioni della casa. Salvatore e Carmela hanno anche inviato un esposto in Procura per presunte “anomalie” nella graduatoria. A quanto pare i coniugi sono passati dal primo al decimo posto e quindi non destinatari di un alloggio pubblico per le due figliolette disabili. Inoltre esiste anche una perizia degli ingegneri del Comune secondo cui in quell’appartamento, dove ovunque ci sono barriere architettoniche, le due bimbe non possono vivere. L’immobile è inidoneo: infiltrazioni al soffitto e alle pareti, servizi igienici inesistenti (nel vano bagno c’è soltanto il water e null’altro per lavarsi). Il caso è stato reso noto da Armando Coppola, presidente dell’associazione Napoli in sinergia: “L’alloggio in questione è fatiscente, con una quadratura non corrispondente a quanto scritto sulla carta. E il Comune non riesce nemmeno ad attuare un controllo sui propri immobili. Ci troviamo di fronte alla disperazione di un padre che reclama un diritto per le proprie figlie, che dimostra il totale fallimento della giunta de Magistris”.