
Un messaggio condiviso su Facebook, una lettera aperta, di sfogo, al suo datore di lavoro per denunciare il licenziamento, avvenuto mentre si curava dal cancro. Le parole di Monica Manna, torinese, hanno ottenuto oltre 11mila reazioni e 15mila condivisioni. E’ duro lo sfogo della donna: “Caro ex datore di lavoro e Cara ex coordinatrice. I miei 181 gg di malattia li ho fatti presso il reparto oncologia del San Lazzaro e radioterapia del San Giovanni Vecchio. Mi scuso se mi sono ammalata di cancro alla mammella e se ho dovuto combattere gli effetti della terapia. Ho sgarrato di un giorno nel periodo di comporto, e vi ringrazio per avermi fatto la grazia per questo”.
Prosegue la lettera di Monica Manna: “Mi scuso ancora, se rientrando a Settembre ho chiesto di essere tutelata visto che avevo appena finito chemioterapia e radioterapia da 3 mesi, ma ahimè in tre mesi il miracolo di tornare come ero prima non c’è stato. Mi sono così presa un’infezione alle vie respiratorie e sono rimasta a casa per una settimana con antibiotico e cortisone in più aerosol cortisone. Scusate se in quel momento mi è passato di mente che con quei 5 gg di malattia avrei superato il periodo di comporto”. La sua accusa è mirata: “Tu coordinatrice hai deciso che al mio rientro mi sarei dovuta recare altrove perché dovevi risparmiare cinquanta minuti. Dopo aver chiesto di rimanere dov’ero, perché ero a 2 min da casa, non hai voluto sentir ragioni”.
Monica Manna ricostruisce quindi l’accaduto: “Mi sono così dovuta tutelare e mi hanno detto: ‘Tu sei malata oncologica e hai tutto il diritto di rimanere vicino casa’. Ma a te non è andato giù il mio grido di aiuto e anzi, mi hai fatto andare a lavorare a 2 km di distanza. Dopo 3 giorni, ho ricevuto la lettera di licenziamento per aver superato il periodo di comporto. Hai avuto anche il coraggio di dirmi che la malattia mi ha resa cattiva. Io ti garantisco che non sono diventata cattiva, mi hanno insegnato che a combattere per le cose giuste non si è mai dalla parte sbagliata. Io dico invece che ciò che mi avevate fatto lo è. Grazie per avermi ascoltato”.
GM