In viaggio in Turchia: Alessandro è stato rapito dalla jihad

Alessandro Sandrini
Alessandro Sandrini (foto dal web)

“Non so dove sono, mi hanno sequestrato. Aiutami”, questo il contenuto della telefonata che ha ricevuto la madre di Alessandro Sandrini, giovane operaio bresciano, scomparso il 3 ottobre 2016, dopo essere partito per una vacanza in Turchia. Il suo caso, fa sapere la Farnesina, è da tempo noto e seguito. La telefonata risale al 19 ottobre di quest’anno, ma se ne è avuta notizia solo adesso perché domenica scorsa è arrivata un’altra terribile chiamata: “Avvisa l’Ambasciata italiana, vogliono i soldi, non da noi, dallo Stato”, ha detto Alessandro Sandrini alla madre.

L’uomo, da quanto si apprende, sarebbe un dipendente in cassa integrazione di un’azienda bresciana, residente a Folzano. Soggiornava in un hotel di Adana, dopo essere arrivato in Turchia. L’ultimo contatto con la madre risale al giorno dopo l’arrivo. Poi oltre un anno di silenzio, rotto dalle terribile telefonata, che gli inquirenti riterrebbero attendibile. La vicenda ricorda da vicino quella di Fabrizio Pozzobon, 51 anni da Castelfranco veneto, di professione idraulico ed ex consigliere comunale della Lega Nord, sparito nel nulla in Siria, un Paese martoriato dalla guerra e dalla presenza dell’Isis. Era la vigilia di Natale dello scorso anno. In quell’occasione l’uomo scrisse un ultimo messaggio alla fidanzata: “Qui va sempre peggio. Ho paura. Vai a messa e metti una candela per me”.

 

GM