
“Non mi sento molto bene”. Così aveva detto Madeline, 42 anni, a suo marito Stuart Wiseman, 44 anni. Quest’ultimo, però, invece di soccorrerla e prendersi cura di lei, ha approfittato del suo stato di debilitazione per tentare di strangolarla con un guinzaglio per cani e poi accoltellarla con un coltello da cucina. Una brutale aggressione che gli è costata una condanna a 18 mesi per maltrattamenti.
Nel corso del processo è emerso che Wiseman aveva sempre avuto un rapporto morboso con la sua moglie: pretendeva di leggere i messaggi e controllare le chiamate sul suo telefono cellulare, l’aspettava sotto l’ufficio per timore che potesse vedersi con altre persone e la picchiava. Ma la poveretta, residente nell’Essex, in Inghilterra, lo ha sempre difeso di fronte a tutto e tutti, nascondendo i lividi e non raccontando a nessuno dell’incubo che viveva. I suoi familiari avevano notato che negli ultimi mesi era molto cambiata, ma neppure di fronte alle loro pressanti domande ha voluto confessare la verità sulla sua vita coniugale. Verità che, come riferisce Metro, è venuta a galla quando l’uomo si è confidato con un suo amico, dicendosi dispiaciuto e in colpa per come trattava sua moglie. A quel punto è scattata la denuncia, seguita dalle indagini della Polizia locale. Ora lui sta scontando la pena in carcere, mentre lei si sta lentamente riprendendo dalle violenze subìte.

EDS