Pietro Sanna, ucciso a Londra: la ex condannata all’ergastolo

Pietro Sanna
Pietro Sanna (foto dal web)

E’ la gelosia il movente dell’omicidio di Pietro Sanna, un giovane sardo di 24 anni, che viveva a Londra, dove è stato trovato morto accoltellato nel suo appartamento. Per tale ragione è stata condannata all’ergastolo Hasna Begum, l’amica bengalese di 25 anni, con la quale il ragazzo aveva avuto una relazione. La giovane, secondo quanto si è appreso, aveva scoperto che Pietro Sanna utilizzava Tinder per incontrare nuove persone. La venticinquenne ha inviato messaggi minacciosi a Giulia Consonni, una ragazza che il sardo aveva conosciuto, utilizzando falsi account Instagram.

Hasna Begum ha ucciso Pietro Sanna con ben 36 coltellate. Ha raccontato ai giudici di aver incontrato Pietro – che lavorava in una paninoteca di Canary Wharf – nel gennaio 2016. La loro relazione era durata un anno, ma la giovane non ne aveva mai accettato la fine. Così il 23 giugno – cinque mesi dopo la fine della loro relazione – Hasna Begum è uscita dalla sua finestra alle 6 del mattino, ha preso un taxi per andare a casa di Pietro a Canning Town, nella zona est di Londra e l’ha pugnalato a morte. Ha spiegato di aver indossato la parrucca nel giorno dell’omicidio per sembrare più avvenente. Quindi ha sottolineato di essere andata quel giorno a casa di Pietro Sanna per convincerlo a ritornare con lei.

Dopo l’omicidio, la 25enne era scappata con lo smartphone del suo ex. Aveva gettato i vestiti insanguinati, rimando con solo un top addosso e quindi aveva preso un taxi, dirigendosi da un medico. Infatti, nella furia omicida, la giovane si era anche ferita a un pollice. Hasna ha quindi utilizzato il telefono italiano per i successivi giorni, cancellando i suoi post su Instagram e facendo sei chiamate nel tentativo di coprire le sue tracce. La madre della vittima, Valentina Coiana, ha detto: “Quali parole si possono usare per spiegare il dolore per la perdita del proprio figlio? Come posso spiegare il peso che preme sul mio petto quando mi rendo conto che non è più qui? Il dolore causato dalla sua morte è stato condiviso da tutti i suoi amici, vecchi e nuovi: tutti lo ricordavano come un giovane che era sempre felice, allegro, disponibile e premuroso”.

 

GM