22enne italiana segregata per mesi in casa dei suoceri egiziani

(websource/archivio)

Ieri era emersa la vicenda di una 30enne di Asti picchiata e violentata per 24 ore da due tunisini. E’ riuscita a dare l’allarme via Whatsapp. In queste ore, si apprende di un’altra giovane italiana che ha vissuto l’inferno, durato diversi mesi, ben sette. La ragazza, una 22enne di Barletta, madre di un bimbo di 2 anni, è infatti rimasta segregata in casa dei suoceri, che vivono in Egitto. Soltanto grazie alla complicità di un’amica italiana e di alcune persone del posto è riuscita poi a fuggire nelle scorse ore, raggiungendo l’aeroporto de Il Cairo.

Qui ad attenderla ha trovato l’avvocato Rossana Lacerenza, sua concittadina di Barletta. Grazie al suo impegno, riesce così a tornare in Italia e a denunciare finalmente quello che da molto tempo le accadeva. Dopo la fuga del marito, tornato da solo in Italia, infatti, la giovane donna era rimasta da sola col figlio a casa dei suoceri. Questi, residenti in un villaggio a un centinaio di chilometri da Il Cairo, praticamente avevano deciso di non farla andare via, tenendola senza cibo, acqua e beni di prima necessità. Lo stesso trattamento era riservato al piccolo. La 22enne si era sposata nel 2015 con un cittadino egiziano che aveva conosciuto durante una vacanza con la famiglia a Sharm El Sheik, qualche anno prima.

 

GM