
“Sono sempre stato un ragazzo molto vivace. Un po’ ribelle, nella vita ho fatto di tutto, ma la mia passione più grande è sempre stata la musica, suonare per gli altri mi faceva felice. Il 13 giugno 2014 sono diventato cieco e tetraplegico a causa di un incidente in macchina. Non ho perso subito la speranza però. In questi anni ho provato a curarmi, anche sperimentando nuove terapie. Purtroppo senza risultati. Da allora mi sento in gabbia. Non sono depresso, ma non vedo più e non mi muovo più. Io vivo di quantità non di qualità, mettiti una benda negli occhi e fatti legare mani e piedi al letto e potrai capire cosa sto provando io. Sono così da due anni e 9 mesi, siamo due persone in tutta Italia così, almeno gli altri ci vedono, io vedo sempre nero. Sono assolutamente convinto della mia scelta, la mia vita è insopportabile, è una sofferenza immane, vivo nel dolore di non poter fare una passeggiata, dipendo al 100 per cento dagli altri, ma andrò via col sorriso, tutti i giorni ho immaginato quel momento, in tutti i momenti”.
Mentre scorrevano le immagini di Dj Fabo che pronunciava queste dure e toccanti parole il clima nell’aula di tribunale nel quale si sta svolgendo il processo a Marco Cappato si è fatto molto particolare. Davanti a quelle immagini e a quelle parole tutti in aula hanno faticato a trattenere le lacrime e la più emozionata è apparsa essere proprio la pm Tiziana Siciliano. Va ricordato che la stessa Siciliano aveva chiesto l’archiviazione dell’accusa per Cappato, ma è poi stato il gip a imporre l’imputazione coatta.
F.B.