Berlusconi lancia l’ipotesi di un Gentiloni-bis: “Lo dice la Costituzione”

Silvio Berlusconi
(RICCARDO PAREGGIANI/AFP/Getty Images)

Prosegue il tour de force di Silvio Berlusconi in campagna elettorale: l’ex premier ha partecipato alla presentazione del nuovo libro di Vespa. “La situazione in Italia è diversa, la sinistra è ancora troppo di sinistra per poter avere un rapporto di collaborazione con la destra democratica, escludo la possibilità di una grande coalizione con il Pd e non penso che ci sia alcuna possibilità di una non vittoria del centrodestra”, ha commentato Berlusconi a proposito dell’ipotesi di grande coalizione.

Secondo Silvio Berlusconi, qualora dopo il voto non ci fosse una maggioranza certa, la soluzione più corretta sarebbe quella di “continuare con questo governo”. Poi ha chiarito in una nota: “Leggo interpretazioni fantasiose su una mia affermazione. Ho detto una cosa assolutamente ovvia: io sono sicuro che nella prossima legislatura ci sarà una maggioranza di centro destra che esprimerà un governo. Ho aggiunto che se però – per ipotesi teorica questa maggioranza non ci fosse, e quindi un nuovo Governo non si potesse formare, si dovrebbe tornare a votare dopo tre mesi. In questo caso, rimarrebbe evidentemente in carica Gentiloni. Lo prevede la Costituzione, non è un’indicazione politica, né tanto meno un auspicio. Mi dispiace che politici che dovrebbero essere esperti non conoscano il funzionamento delle Istituzioni”.

Oggi grandi le polemiche di Matteo Salvini, il quale ha annunciato di voler sospendere “qualsiasi tavolo e incontro con Silvio Berlusconi finché non avremo spiegazioni ufficiali sul voto contrario di Fi all’iter veloce per la legge Molteni che cancella lo sconto di pena per i reati gravissimi”. Decisa la replica di Silvio Berlusconi: “Non commento, voglio incontrarmi con Salvini e con lui parlare di queste cose. Non ho mai ragionato su questi temi, sono decisioni prese dai gruppi parlamentari. Voi sopravvalutate i capricci di Salvini. Non ho dubbi della possibilità di poter governare in modo serio e portare a termine la realizzazione del programma con l’accordo del segretario della Lega, della Meloni e della cosiddetta ‘quarta’ gamba”.

 

GM