
Stamattina si è conclusa in Spagna la fuga di Norbert Feher alias Igor il russo, ricercato dall’8 aprile per gli omicidi del barista di Budrio e della guardia ecologica a Portomaggiore. L’arresto del pericoloso killer è avvenuto a Saragozza. La notizia è stata lanciata dal sito Wikilao, specializzato in temi di sicurezza. Lo stesso sito ha messo online una foto del killer di Budrio in manette. L’arresto in seguito a un conflitto a fuoco nel quale sono morte tre persone. Drammatico il tweet che conferma l’arresto da parte della Guardia Civil: “La Guardia Civil ha arrestato a Cantavieja il presunto autore della morte del civile José Iranzo e degli agenti Alcañiz Víctor e Víctor Jesús ad Albalate del Arzobispo. Portava tre armi da fuoco, due rubate dopo aver ucciso gli agenti”.
Cordoglio per le ultime vittime di Norbert Feher è stato espresso dal presidente del Consiglio Paolo Gentiloni: “Fatto le mie condoglianze a Mariano Rajoy per i due agenti e per il cittadino spagnolo uccisi stanotte nel corso dell’arresto del criminale Igor. Il mio pensiero va alle vittime di Budrio e alle loro famiglie”. Intanto, a Budrio è stato improvvisato un piccolo carosello di auto coi clacson che festeggiano l’arresto. Ha spiegato che l’arresto non le basta Maria Sirica, vedova di Davide Fabbri, il povero barista di Budrio vittima di Igor il Russo, ha sottolineato: “Non basta la cattura, lo voglio morto. E’ stata tardiva la cattura, ora non lo facciano scappare”.
La polizia scientifica italiana ha confermato che le impronte digitali rilevate a Norbert Feher dalla Guardia Civil, che le ha immesse nella banca dati europea Afis, combaciano con quelle possedute dalle autorità italiane. La sparatoria è avvenuta in una fattoria situata nella zona di El Ventorrillo, tra le città di Teruel e Albalate del Arzobispo. Sull’arresto di Norbert Feher interviente il ministro degli Interni, Marco Minniti: “Il tutto è frutto di un’attività investigativa che è partita dall’attività di indagine dell’Arma dei carabinieri. Di recente in Spagna c’era stato un reparto del Ros che aveva segnalato alla Guardia civil il possibile luogo dove si poteva nascondeva Robert Feher, a testimonianza di un’attività investigativa mai cessata”.
“Abbiamo sempre detto dal momento in cui la vicenda è diventata drammaticamente presente nel nostro Paese che noi non avremmo mai mollato”, ha aggiunto Minniti, ricordando che l’operazione “è stata coordinata dalla procura di Bologna: ho appena sentito il procuratore Giuseppe Amato, che ho sinceramente ringraziato per il lavoro investigativo fatto. C’è stata una sintonia d’indagine tra la Procura di Bologna e l’attività dei carabinieri che considero particolarmente importante”.
GM