
Di Maio ieri è stato il protagonista della giornata politica. Da un lato ha clamorosamente aperto ad un’eventuale alleanza col Partito Democratico (in caso non ci fosse più Renzi), dall’altro ha chiarito la posizione dei pentastellati in merito alla permanenza o meno nell’Euro. “Se dovessimo arrivare al referendum sull’uscita dall’euro, che per me è l’extrema ratio, è chiaro – spiega il candidato premier dei 5 Stelle – che sarei per l’uscita perché vorrebbe dire che l’Europa non ci avrebbe ascoltato su nulla, ma prima proverei a ottenere risultati andando in Europa”.
Immediata la reazione di Renzi che sul tema lo aspettava al varco: “Stavolta Di Maio ha fatto chiarezza, bisogna ammetterlo: lui voterebbe per l’uscita dall’euro. Io dico invece che sarebbe una follia per l’economia italiana”. Seguita poi da quella del Guardasigilli Andrea Orlando: “Voterebbe contro l’euro al referendum ma vuole rimanere nell’euro. E forte di questa linea molto chiara andrebbe a Bruxelles a porre delle condizioni”.
Di Maio in seguito è intervenuto nuovamente con una specie di rettifica e parziale marcia indietro: “L’obbiettivo di governo del M5s non è assolutamente l’uscita dall’euro, ma rendere la permanenza del nostro Paese nella moneta unica una posizione conveniente per l’Italia. Se l’Europa sarà rimasta sorda a tutte le nostre richieste, non sacrificheremo la ricchezza e il benessere degli italiani sull’altare dell’euro”.
F.B.