
Lo scorso 4 novembre, nella zona di campagna compresa nel territorio di Alice Castello, in provincia di Vercelli, quasi al confine con il territorio di Biella, un uomo ha scoperto i resti di un cadavere in una valigia. L’uomo, un cacciatore, si è trovato per puro caso a passare nella zona dove era stato nascosto il corpo. Il cadavere si trovava sotto ad un cavalcavia della bretella autostradale di Santhia. A poche centinaia di metri di distanza sorge una discarica. A distanza di un mese e mezzo, quel corpo privo di vita e in avanzato stato di decomposizione ha un nome e un volto.
Il cadavere appartiene a una donna che si chiamava Franca Musso, aveva 54 anni. Era sparita nel nulla parecchi mesi fa. La scomparsa della donna venne infatti denunciata dai familiari il 16 ottobre 2016. A consentire il riconoscimento è stato il medico legale, Cristina Cattaneo. Sarebbe stata riconosciuta grazie a una protesi dentale. Sulla scomparsa di Franca Musso si è allungata nei mesi scorsi anche l’ombra di un presunto serial killer presente in zona. La donna viveva in un cascinale a pochi chilometri dal luogo del ritrovamento. Proseguono gli accertamenti, in particolare quelli da parte dei Ris di Parma. Non sono ancora chiare le cause del decesso e come Alice Musso sia finita in quella valigia.
GM