
Le Femen sono tornate: tre Natali fa, Iana Azhdanova, una donna ucraina, attivista del collettivo tentò di rubare Gesù Bambino dalla Natività di Piazza San Pietro. Per tale ragione, passò qualche ora nelle celle vaticane e non potrà accedere nello Stato Vaticano. Appena il mese prima, a seno scoperto e col crocefisso in mano, tre Femen si presentarono in Vaticano: avevano scritto sul petto “Il Papa non è un politico”. Poi hanno brandito in modo blasfemo il crocefisso, mostrando anche l’inquietante scritta sulla schiena: “Keep it inside”. Ma episodi del genere, negli anni passati, se ne sono contati a decine.
Ieri un nuovo blitz: una Femen ha urlato ripetutamente ‘God is woman’, lanciandosi contro il presepe posto in Piazza San Pietro e tentando di portare via la statua di Gesù Bambino. La dinamica è in sostanza la stessa del blitz di tre anni fa. La Femen ha agito due ore prima della benedizione Urbi et Orbi di Papa Francesco, avvenuta ieri mattina davanti a 50mila persone. Il gruppo di attiviste ha identificato la giovane in Alisa Vinogradova e l’ha definita “sextremista”. Femen, gruppo fondato in Ucraina, ha come obiettivo dichiarato “la completa vittoria sul patriarcato”. In un lungo post su Facebook ha criticato la posizione della Chiesa sull’aborto.
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GM