
Ci sarebbero una decina di feriti, sembra senza gravi conseguenze, nell’attentato avvenuto questa sera in uno shopping center a San Pietroburgo. L’esplosione davanti all’ingresso del supermercato “Perekrestok”, dove si trova l’area che ospita gli armadietti usati per depositare borse e valige. All’inizio si è parlato di una fuga di gas. Poi la polizia ha parlato del ritrovamento di un ordigno. Sarebbe una bomba rudimentale con circa duecento grammi di tritolo, riempita però di chiodi e bulloni. Lo ha fatto sapere il comitato investigativo russo, citato dall’Interfax. Aperta un’indagine criminale per tentato omicidio.
Ad aprile, l’esplosione nella metro di San Pietroburgo. L’attentato, in quell’occasione, causò sedici vittime. La Russia è nel mirino dei terroristi, anche perché ci sono migliaia di foreign fighters originari della Cecenia e delle Repubbliche dell’ex Unione Sovietica che si trovano in Asia Centrale e sono a maggioranza musulmana e che dopo le sconfitte sul campo dell’Isis stanno provando a rientrare nel Paese. Ad esempio, l’attentato di aprile venne causato da un cittadino di etnia uzbeka, ma proveniente dal kirgizistan, Akbarjon Djalilov, che secondo i servizi era stato addestrato dai foreign fighters.
Sono state evacuate una cinquantina di persone, almeno una decina i feriti,alcune fonti riferiscono che la polizia propende per un atto deliberato,o terrorismo o malavita #SanPietroburgo #Russia pic.twitter.com/BlfSgExweW
— Atlantide (@Atlantide4world) 27 dicembre 2017
GM