
Hull (UK). Leanne Smith, mamma di un figlio di soli tre anni, è andata a svegliarlo per accompagnarlo come ogni mattina all’asilo ma trova una sgradita sorpresa. Freddie sembrava essere senza vita e ricoperto dal suo rigurgito di colore nero. La donna temeva che il bimbo fosse stato punto da un insetto fino a quando non ha iniziato a perdere sangue. Così, preoccupata, non ha esitato a chiamare il 999 e di corsa la piccola creatura è stata trasportata da un ambulanza al pronto soccorso pediatrico dell’Hull Royal Infirmary. Fatti accurati controlli, i medici hanno scoperto che parte dell’intestino si era rovesciato e dopo 3 ore, Freddie è stato sottoposto ad un intervento chirurgico di massima emergenza per riparare l’intestino stesso ma ha avuto bisogno di una seconda operazione a causa della intussuscezione sviluppatasi di nuovo, come riporta il Daily Mail. L’intussuscezione è una grave condizione medica, che richiede un trattamento tempestivo per evitare un blocco intestinale seguito da perforazione. Più precisamente è il fenomeno per cui una porzione di intestino scivola all’interno di un’altra porzione di intestino immediatamente adiacente.
La vita di Freddie è stata davvero in pericolo. Leanne ha raccontato tutta la sua paura nel momento in cui lo ha trovato in quelle condizioni nella sua camera da letto fino al trasporto in nosocomio: “Era molle e floscio, era senza vita e per me era terrificante”. La donna ha chiamato immediatamente suo marito Phil, per informarlo della tragedia ed in breve tempo è tornato a casa da lavoro. Questa diagnosi è riscontrata principalmente nei bambini di età compresa tra i 18 mesi e i tre anni, in cui un segmento dell’intestino si rovescia e provoca l’ostruzione intestinale. Attimi di puro sconforto dunque per una mamma che vede in bilico la vita del piccolo figlio e la stessa Leanne ha dichiarato: “Aveva dei cavi ovunque. Era un bimbo molto felice e in buona salute, non stava mai fermo, mai seduto”. E fa capire il suo stato d’animo in quegli attimi tremendi in attesa del riscontro dei medici sull’intervento in atto: “Abbiamo solo continuato a pensare a cosa avremmo fatto e cosa gli sarebbe successo”.
I medici ritenevano che il problema fosse causato da linfonodi infiammati causati a loro volta da un’infezione nel corpo di Freddie, quindi hanno iniziato a trattarlo con antibiotici e pian piano si è diretto verso la guarigione. Poco più di una settimana dopo, il bimbo è stato autorizzato a lasciare l’ospedale e a tornare così a casa per iniziare i preparativi per Natale. I genitori hanno ringraziato tutti, il personale di Hull e East Yorkshire Hospitals NHS per i loro sforzi nel salvare il figlio. “Sono stati stupefacenti, si prendevano cura di lui come se lo amassero anche se era solo un ragazzino a caso. Un’infermiera ha persino telefonato in reparto nei suoi giorni liberi per sapere come stava, in particolare quando lui era veramente malato”. Una mamma a cui è tornato il sorriso e non vuole smettere di ringraziare: “Ogni singola persona che ha avuto a che fare con noi è stata fantastica. Un messaggio speciale deve andare alla signorina Sanja Basaraic, consulente chirurgo pediatrico, che è riuscita a scoprire cosa c’era che non andava in lui la seconda volta e lo ha salvato”.
GVR