
Gabriele Costa, 40 anni, reggiano che ora vive a Vicenza da cinque anni, con un impiego alle Poste, una moglie e due figli, non può incassare l’eredità di una zia deceduta. Il motivo? Si tratta di un miliardo di lire e Bankitalia si rifiuta di convertire la cifra in euro. Gabriele Costa ha raccontato la sua vicenda al ‘Resto del Carlino’: “”Ero molto legata a mia zia materna, che per me è stata sempre come una seconda mamma. Non si era sposata e ha vissuto sempre a stretto contatto con la mia famiglia. Dunque, non è stata una sorpresa. Sapevo già di essere stato designato unico erede”.
Emergono un conto in banca e un appartamento, ma non solo perché alla filiale Unicredit di Bologna c’è la ‘sorpresa’: “Mi hanno informato che aveva anche una cassetta di sicurezza, Quando l’ha aperta, ad ottobre scorso, ho trovato una montagna di banconote in vecchie lire, in tagli da 100, 200 e 500mila. Per una cifra totale di circa 985 milioni del vecchio conio. Come mi sono sentito? Stupito e immancabilmente contento. Ma subito dopo ho proprio pensato: adesso mi faranno storie…”.
Bankitalia si è rifiutata di convertire la cifra, così Gabriele Costa, che non intende mollare, si rivolge alla Fondazione Italiana Risparmiatori, che per bocca di Roberto Iannuzzi spiega di aver già predisposto il ricorso: “Se è vero infatti che era stato stabilito un termine decennale ovvero dall’entrata in vigore dell’Euro, nel 2002, dunque fino al 2012 utile per il cambio lire-euro, è altrettanto vero come sostiene ampiamente la giurisprudenza che qualsiasi termine di prescrizione o decadenza decorre da quando il soggetto è posto in grado di far valere il proprio diritto. Quindi in questo caso, i dieci anni devono decorrere dal giorno del ritrovamento dei soldi, ossìa ottobre scorso”.
La vicenda ricorda quella di Giovanni Ripoli, di Fermo, che ha ricevuto un’eredità davvero inaspettata da una vecchia prozia suora, Maria Cecilia, all’anagrafe Antonia Maria Amore, originaria di Pietracatella in provincia di Campobasso. Si trattava di due buoni tesoro con alle spalle settant’anni di fine, risalenti a fine anni Quaranta e quindi non convertibili. A La Valletta, capitale di Malta, venne trovata due anni fa una cassaforte: dentro c’era quasi un miliardo di lire. In quel caso, i soldi non poterono nemmeno essere trasferiti in Italia. Infine, nel marzo 2014, una vedova di Siracusa trovò diversi milioni di lire in cantina e anche in quel caso la banca si rifiutò di riconvertirli in euro.
GM