Vittorio Emanuele: “I miei avi meritano il Pantheon, si sacrificarono per l’Italia”

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Vittorio Emanuele di Savoia, dopo le roventi dichiarazioni di suo figlio Emanuele Filiberto, torna prepotentemente sulla polemica in merito al rientro dei suoi avi in Italia e della loro eventuale sepoltura al Pantheon di Roma.

In un vero e proprio messaggio di fine anno rivolto agli italiani Vittorio Emanuele esprime con forza la propria posizione: “Il mese di dicembre, ha visto compiersi un evento storico: il rientro in Italia delle Spoglie dei miei Augusti Avi, le LL.MM. il Re Vittorio Emanuele III e la Regina Elena. Non posso però esimermi, anche in questa circostanza, dal ricordare come l’unico luogo destinato ad accogliere le Spoglie dei Sovrani d’Italia defunti resti il Pantheon di Roma e, insieme a tutta la mia Casa, continueremo a batterci affinché questo sia possibile. In particolare, auspico che anche le Salme dei miei Augusti Genitori, le LL.MM. il Re Umberto II (Sovrano che scelse di sacrificare sé stesso percorrendo la via dell’esilio per scongiurare il rischio di una guerra civile e la cui correttezza istituzionale fu elogiata tra gli altri da Enrico De Nicola, Luigi Einaudi e Winston Churchill) e la Regina Maria Jose’, che riposano ancora lontano dall’Italia, possano essere presto traslate al Pantheon”.

Vittorio Emanuele parla poi anche delle prossime elezioni in Italia: “A Marzo si terranno le elezioni politiche. Un momento importante per la nostra Patria, che deve essere occasione per ribadire sopra ogni fazione come l’interesse nazionale, la nostra cultura, le nostre tradizioni, la nostra sicurezza e la nostra libertà, debbano essere difese senza se e senza ma. L’Italia ha il diritto di pretendere il ruolo che le spetta in Europa e ha il dovere di proteggere con determinazione le proprie frontiere. Quello che tutti gli Italiani auspicano è una politica del “giusto mezzo” e dell’equilibrio, che possa garantire ai nostri figli un futuro di serenità, con un governo stabile e forte, legittimato dal voto popolare”.

F.B.