
Guido De Barros, il padre della piccola Sofia morta sabato al termine di una dura battaglia, non si dà pace e al ‘Corriere della Sera’ spiega: “La nostra non è stata e non sarà mai una battaglia per il metodo Stamina. Davide Vannoni è un millantatore, non ha inventato nulla”. Quindi aggiunge: “Abbiamo cercato una speranza nelle staminali, non c’è niente per questi bambini”. Lui, architetto di 43 anni, e la moglie Caterina Ceccuti, giornalista e scrittrice che oggi se la prende con alcuni articoli apparsi sulla figlia, hanno fondato la onlus “Voa Voa! Amici di Sofia”. La donna ieri sottolineava: “Non siamo riusciti a ottenere questa attenzione che riusciamo a ottenere oggi perché la nostra bambina se ne è andata”.
I coniugi sono distrutti dal dolore, ma intendono andare avanti nella loro battaglia: “Sapevamo che le staminali non avrebbero rigenerato i neuroni di Sofia come millantava Vannoni, perché non esiste nessun laboratorio al mondo in grado di sostituire cellule neuronali malate con cellule sane. Nostra figlia non sarebbe guarita. Nessun medico è venuto a controllare i progressi di nostra figlia e soprattutto si è fatto confusione con il metodo Stamina e le infusioni di staminali. Erano e sono due cose diverse. Il primo, quello di Vannoni, millantava la rigenerazione dei neuroni, e dunque era una truffa. Ma l’uso di staminali ha in questi casi effetti benefici. Non guarisce ma allevia le sofferenze”.
GM