
La lista +Europa di Emma Bonino, Riccardo Magi e Benedetto Della Vedova abbandona l’idea di allearsi col Partito Democratico e lo fa per motivi solo apparentemente tecnici, ma che nascondono un problema politico di fondo. Nella nota ufficiale pubblicata dai componenti della lista capitanata dalla Bonino si legge: “La nuova legge elettorale per Camera e Senato prevede (articolo 18-bis del DPR 361/57) che la dichiarazione di presentazione delle liste di candidati per l’attribuzione dei seggi nel collegio plurinominale, con l’indicazione dei candidati della lista nei collegi uninominali compresi nel collegio plurinominale debba essere sottoscritta da almeno 1.500 e da non più di 2.000 elettori“, spiegano da +Europa, “Un numero di firme autenticate mostruoso imposto solo alle liste che non godono di una esenzione legata al collegamento coi gruppi parlamentari del parlamento uscente. Questo numero – anche grazie alla nostra iniziativa – è stato ridotto a un quarto per questa prima applicazione della nuova legge elettorale, in virtù del fatto che il disegno territoriale dei collegi è stato ufficializzato appena pochi giorni fa (non avremmo potuto iniziare la raccolta firme su collegi non esistenti). Si tratta comunque di un numero elevato: circa 25mila, divise nei 63 collegi plurinominali in cui è divisa l’Italia. Peraltro, il numero di firme ora richiesto è simile a quello del 2012, quando a raccogliere non senza difficoltà furono M5S (quanto protestò Grillo per quell’obbligo…), Scelta Civica, Fermare il declino e la lista di Ingroia. E nel 2012 la raccolta firme era semplificata e più concentrata, perchè andava realizzata su 26 circoscrizioni, non su 63 collegi diversi”.
Inoltre non è quello l’unico problema: “La disciplina di presentazione delle liste e delle candidature è stata interpretata dal Viminale nel senso di intendere per dichiarazione di presentazione anche i moduli su cui le liste raccolgono le firme e non solo le dichiarazioni con cui le liste depositano le firme raccolte presso gli uffici elettorali circoscrizionali (tra il 35 e il 34 giorno antecedente la data del voto)”, sottolineano, “Questo vuol dire che oggi +Europa, in caso di apparentamento con il centrosinistra, dovrebbe scrivere sui moduli i nomi dei candidati nei collegi uninominali concordati tra diverse forze politiche, che non esistono, nè possono esistere, visto che giuridicamente il collegamento tra le liste non matura prima del 42 giorno precedente il voto (cioè il 21 gennaio) e le altre forze politiche, che sono esonerate dall’obbligo di raccolta firme, possono stabilire i candidati comuni nell’imminenza del deposito delle candidature, il 34 giorno prima del voto (cioè il 29 gennaio)”.
F.B.