
A gennaio di due anni fa, ignoti trafugarono alcune opere d’arte dalla casa di Ro, vicino a Ferrara, del critico Vittorio Sgarbi. Il furto si presentò subito come molto misterioso. Nessuna stanza messa a soqquadro, il che fece pensare che dietro il furto non ci fosse la mano del solito topo d’appartamento. Si fece strada invece l’ipotesi di un furto su commissione da parte di qualcuno che poteva avere accesso all’abitazione, ma ovviamente chiunque entrasse nella villa era persona di fiducia di Vittorio Sgarbi. Tra gli oggetti trafugati, un disegno a carboncino e gessetto di Giovanni Battista Piazzetta (un San Giuseppe con Gesù bambino, rientrato da Città del Messico dopo una retrospettiva, nel novembre del 2014), un manoscritto e un taccuino di Felice Giani con oltre 140 disegni e due libri antichi di Paolo Mino e Benvenuto Cellini.
Era stato l’assistente di Sgarbi Alessandro Bertazzini a quantificare l’entità dei furti: “Insieme a Sgarbi abbiamo fatto il punto della situazione sulla collezione di Ro e abbiamo deciso di sporgere denuncia per la scomparsa di opere di inestimabile valore. Da circa un mese infatti stiamo cercando, all’interno della villa, alcuni manoscritti e un disegno che risultano dispersi. Il valore dei pezzi scomparsi è sicuramente ingente e, secondo le prime stime, supererebbe i 500mila euro”. Ora arriva la svolta nelle indagini: già a luglio scorso, sotto accusa era finito l’ex custode notturno della villa, di cittadinanza italiana. L’uomo era perciò stato denunciato per furto, anche se nel frattempo si era reso irreperibile. Qualche tempo dopo aver trafugato quegli oggetti, l’uomo era sparito dalla circolazione, quindi aveva provato a piazzarli a qualche ricettatore utilizzando il noto sito Internet di e-commerce Ebay. Ora è stato individuato e gli oggetti di valore sottratti dalla casa di Vittorio Sgarbi recuperati.
GM