
Matteo Renzi nella sua consueta enews ha rivendicato l’azione del suo governo nelle nomine pubbliche con queste parole: “Enel, Eni, Poste, Ferrovie – per citare solo le più significative – hanno visto crescere molto il loro raggio d’azione in questi anni. E tornano a creare posti di lavoro non come assistenzialismo ma perché necessari allo sviluppo del Paese. Su questi temi rivendico con forza la nostra azione di Governo e le scelte che abbiamo fatto sui manager (altro che amici degli amici)”.
Parole che hanno fatto scatenare i suoi critici pronti ad esporre lunghe liste di persone nominate in vari enti da Renzi che erano state già suoi collaboratori ai tempi di Firenze e che sono assidui frequentatori di eventi del Pd squisitamente renziani come l’annuale appuntamento alla Leopolda. Per esempio il Giornale cita l’amministratore delegato di Ferrovie Renato Mazzoncini, nominato da Renzi due anni fa. Mazzoncini quando era a capo della Bus Italia delle Ferrovie rilevò la maggioranza della municipalizzata fiorentina dei trasporti risolvendo non pochi problemi all’allora primo cittadino di Firenze. Poi si cita Federico Lovadina, assiduo frequentatore della Leopolda e fondatore assieme al tesoriere Pd, Francesco Bonifazi e al fratello di Maria Elena Boschi, Emanuele, dello studio tributario BL, confermato nel consiglio delle Ferrovie. L’ex sindaco di Piacenza, Roberto Reggi, “leopoldino della prima ora” che è stato messo a capo dell’Agenzia del Demanio.
E ancora, scrive il Giornale, basterebbe guardare ai componenti della Fondazione Open che organizza la Leopolda: il presidente Alberto Bianchi è consigliere dell’Enel. Luca Lotti e Maria Elena Boschi sono al governo e l’amico fraterno di Renzi Marco Carrai è presidente di Toscana Aeroporti.
F.B.