Picchiava la moglie: lei finisce in ospedale, lui viene assolto

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(websource/archivio)

Una sentenza che fa molto discutere quella emessa dalla quinta sezione penale del Tribunale di Torino nei confronti di un 41enne disoccupato finito sotto processo con l’accusa di aver maltrattato la moglie per anni. L’uomo è stato assolto perché si trattava di “atti episodici” avvenuti in “contesti particolari”. Lo scrive il ‘Corriere della Sera’. I giudici hanno così accolto la tesi difensiva dell’avvocato Vincenzo Coluccio, il quale difendeva gli interessi del 41enne, mentre secondo il pm, vi erano state “continue aggressioni fisiche”, oltre alle “umiliazioni morali” che la donna era stata costretta a subire. Per tale ragione, si era trovata in “uno stato di prostrazione fisica e morale”.

Secondo l’avvocato Coluccio, “non c’è collegamento tra i referti medici portati dall’accusa e le liti o le presunte aggressioni”. Il giudice gli ha dato ragione: “Dall’esame della persona offesa e dei testi non è emersa una situazione tale da cagionare un disagio continuo e incompatibile con le normali condizioni di vita”. A nulla è valso il fatto che la moglie del 41enne sia finita in ospedale nove volte in otto anni, riportando tra l’altro il naso rotto e una costola incrinata. “Non tutti gli episodi sono riconducibili ad aggressioni da parte dell’imputato”, spiega il Tribunale nelle motivazioni della sentenza.

La stessa moglie non sarebbe riuscita a ricollegare quegli episodi in maniera evidente a una lite, ma sarebbe rimasta sul generico, non dettagliandone i particolari. “Tali fatti non paiono perciò riconducibili, proprio perché traggono origine da situazioni contingenti, a un quadro unitario di un sistema di vita tale da mettere la vittima in uno stato di prostrazione fisica e morale”, scrivono ancora i giudici. Il 41enne è stato comunque condannato a sei mesi di reclusione per abbandono della casa familiare e per “mancato contributo al mantenimento dei figli minorenni”.

GM