
Molti pensano si tratti del famigerato “knock out game”, altri credono che gli aggressori fossero ubriachi visto che erano le 4 del mattino del primo giorno dell’anno. Quel che è certo che questa banda che secondo i testimoni era composta da giovani nordafricani ha picchiato diverse persone per strada a Firenze senza alcun motivo e con una violenza inaudita.
Diego Capolongo, romano di 28 anni, era in Toscana per trascorrere i giorni del Capodanno e, tra le cinque vittime del un furibondo pestaggio avvenuto in Piazza della Repubblica intorno alle 4, è quello che ha avuto la peggio. Trenta giorni di prognosi e ferite ben visibili su tutto il corpo. Ma soprattutto la consapevolezza che avrebbe anche potuto perdere la vita. E’ lui stesso a spiegare, nonostante i ricordi annebbiati, quello che è accaduto in quei drammatici momenti: “Un diverbio? Macché. Come ho detto alla polizia, non c’è stato nulla. Stavamo guardando i telefonini, i miei amici rientravano in albergo, io invece sarei tornato a casa di mio zio, dove ero ospite. All’improvviso le ho prese di santa ragione, sono andato giù perché ho perso i sensi ma ho continuato a ricevere calci e pugni. Mi sento fortunato a poterla raccontare”.
Damiano Lorenzi, un amico che ha visto tutto, aggiunge: “Un’aggressione senza nessun motivo – ripete il giovane –, una violenza totalmente gratuita. Se ci avessero rapinati almeno ci sarebbe stata una giustificazione a tutto questo”. La banda di aggressori, che secondo molti testimoni è composta da nordafricani, si è accanita poi anche su altri passanti. Per esempio un 17enne che è stato improvvisamente colpito da una violenta testata al volto che, fortunatamente, gli ha soltanto spaccato il naso.
F.B.