Il Campidoglio: “Diecimila euro a famiglia per lasciare i campi rom”

Campo nomadi di Roma (Websource/archivio)

Il piano rom proposto dal Campidoglio a maggio non funziona: il 30 settembre 2017 doveva chiudere il Camping River. Appena 4-5 famiglie hanno accettato il contributo economico e hanno preso un appartamento in affitto. Invece, 400 persone vivono ancora nelle baracche ma senza i servizi che erano prima garantiti. Due su sette le strutture che dovevano essere sgomberate e il piano sarebbe dovuto costare quasi quattro milioni di euro, presi dai fondi europei. Ma il bando per la Monachina è andato deserto mentre quello di La Barbuta se l’è aggiudicato la Croce Rossa Italiana.

Da qui la scelta di ricorrere a un’altra soluzione, come spiega il quotidiano ‘Il Messaggero’. Il Campidoglio sarebbe disposto a mettere sul piatto fino a 10mila euro a famiglia per ‘liberare’ la Capitale dai campi nomadi. Questo quanto scrive il quotidiano romano, secondo cui quella cifra serve a pagare il volo di ritorno nelle rispettive città d’origine e l’affitto di un alloggio in loco per un arco di tempo di due anni. Non tutti i contributi dovrebbero essere così cospicui. Per i nomadi del Camping River, che sono in maggioranza romeni, il Comune potrebbe prevedere un contributo economico di circa 3600 euro a famiglia.

La soluzione, stando a quanto si legge sul quotidiano, è molto più di una mera ipotesi. Infatti, sarebbe stata già messa nero su bianco in una delibera votata dalla giunta. Inoltre, verrà finanziata con le risorse messe a disposizione dall’Unione Europea tramite il Piano Operativo per la Città Metropolitana (Pon) per l’integrazione dei Rom, Sinti e Caminanti.

GM