10 voli in 2 giorni per assistere alla nascita della figlia

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Francois Clerfe, ingegnere dell’esercito americano di stanza in Iraq, è uno che alle missioni ci è abituato. Quella che ha affrontato alla fine del 2017, però, è stata senza ombra di dubbio la più importante ed emozionante della sua vita. Il Nostro ha infatti viaggiato ininterrottamente per due giorni, cambiando ben 10 aerei, prima di raggiungere la meta a Monterey, in California, e veder nascere la sua primogenita, venuta al mondo alle 9:53 del mattino dello scorso 1° gennaio, con otto giorni di anticipo rispetto alla data prevista.

E’ successo tutto all’improvviso. A fine dicembre la moglie, Natalia Svistunova, lo ha avvertito per telefono che la piccola Julia aveva una gran fretta di uscire dal pancione, e lui non ha esitato a fare i bagagli e mettersi subito in viaggio. Aspettava quel momento da tanto, tantissimo tempo, e per nessun motivo se lo sarebbe perso. “Ho viaggiato dal Kuwait alla Turchia, dalla Turchia a Francoforte, da Francoforte a Baltimora, da Baltimora ad Atlanta”, racconta oggi lui stesso. Fino all’ultima tappa, il Community Hospital dove ad attenderlo c’era una Natalia non meno emozionata di lui.

L’impresa è stata rocambolesca, ma ne è valsa sicuramente le pena. “È stato divertente ed eccitante al tempo stesso – confessa il neo papà – . Non ho parole per descrivere le mie sensazioni, ma dentro di me facevo i salti di gioia. Sono felice che la piccola Julia mi abbia aspettato”. La piccola vanta tra l’altro il “titolo” di primo neonato dell’anno nel suo ospedale! Francois potrà restare a casa 30 giorni, più altri 10 di congedo parentale. Dopo di che dovrà tornare al lavoro in Iraq. “Julia è nata il primo giorno del nuovo anno – conclude – . E questo ci fa pensare che saranno 365 giorni ottimi”. E’ l’augurio che anche noi gli facciamo.

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EDS