Infermiere maltrattano un neonato e pubblicano il video. Ora ne pagheranno le conseguenze-VIDEO

(Websource/Archivio)

Hanno pubblicato su Facebook un video nel quale maltrattano un neonato. Questo è avvenuto nell’ospedale pediatrico della città araba di Taif.
A rendersi colpevoli di tale reato sono state tre infermiere dell’ospedale, che dopo essere state sospese, hanno subito inoltre il licenziamento dal proprio posto di lavoro.
Le immagini del video, diffuso in rete, mostrano una delle tre colleghe che stringe il viso del piccolo, mentre le altre due assistono alla scena ridendo.
Il Ministro della Salute ha dato conferma di quanto già annunciato dall’ufficio per i servizi sanitari locale, ovvero del provvedimento di licenziamento emanato nei confronti delle tre, dando notizia inoltre che per loro è stata disposta la revoca della licenza.
“Stiamo indagando sulla fonte del video e abbiamo identificato le infermiere che sono apparse nel video e l’ospedale in cui è avvenuto l’incidente”, ha dichiarato il portavoce di Taif Health Affairs, Abdulhadi Al-Rabie. “Le infermiere sono state immediatamente sospese per ordine del direttore della Taif Health Affairs Saleh Al-Muanis”, ha ribadito.

Su Arab News, il dottor Mohammed Al-Ghamdi, ha invece affermato: “Quando i bambini sono le vittime è facile simpatizzare con loro, perché loro sono senza voce e non possono parlare per se stessi, gli adulti sentono il bisogno di parlare per loro”.
Ha espresso la sua anche il giornalista locale Walid Al-Zahrani, secondo il quale le infermiere devono essere “processate e nominate in pubblico” per far capire loro che “la vita delle persone non è uno scherzo”.
In rete lo sdegno per quanto avvenuto ha prodotto le reazioni degli utenti che ora chiedono l’istallazione di telecamere di sorveglianza negli ospedali del Paese per monitorare quanto avviene ogni giorno e segnalare eventuali violazioni simili.

Non è l’unica vicenda questa di maltrattamento di neonati. Alcuni mesi fa, un uomo di trentuno anni di Walton nel Regno Unito, innervosito dal pianto del proprio figlio di quattro mesi lo aveva scosso a tal punto per farlo smettere, che il gesto aveva causato danni permanenti al cervello del piccolo.
BC