Il dj malato di Sla a Claudio Baglioni: “Portami a Sanremo”

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Andrea Turnu, 30 anni, ha un passato da dj, un presente da malato di Sla che “suona con gli occhi” e un grande sogno nel cassetto: quello di partecipare alla prossima edizione del Festival di Sanremo. La musica ha scandito tutti i momenti della sua vita. Ed è così anche ora che una terribile malattia gli ha intrappolato il corpo e lo tiene immobile su un letto da 5 anni nella sua casa di Ales, un paesino al centro della Sardegna. Per questo Andrea ha rivolto un appello direttamente a Claudio Baglioni, che del Festival 2018 sarà il direttore artistico.

Fosse per lui, Andrea sarebbe già pronto a salire sul palco. Ha composto due canzoni composte con il movimento delle pupille, attraverso lo stesso sintetizzatore che gli consente di comunicare, e vorrebbe sfruttare i riflettori del festival per far sentire la sua musica (“la mia voce”, dice lui) per lanciare il suo inno alla vita. Il primo brano, “My Window on the Music”, è stato un successo immediato e sulla galleria virtuale di iTunes ha raccolto risorse importanti per aiutare la ricerca sulla malattia. Il secondo pezzo, più recente, è nato dalla collaborazione con una ragazza siciliana malata a sua volta di Sla, il che lo rende ancor più speciale.

“Purtroppo non posso cantare e ai concorrenti del festival non posso contendere il premio finale – spiega il dj sardo ai colleghi della Stampa -. Però mi piacerebbe avere l’opportunità di far passare il mio messaggio attraverso il palco del Festival. Vorrei mostrare al mondo dorato dello spettacolo quello che la musica può fare per aiutare una persona con le mie difficoltà”. “E allo stesso tempo – continua – vorrei ricordare agli italiani quanto è urgente un impegno di tutti per sconfiggere questa malattia spietatissima. Io non mi arrendo e anche se non posso muovermi ho deciso di combattere con tutte le forze per vivere al meglio, ma col sostegno di tante altre persone la vita dei malati potrà presto migliorare”. “Davanti agli artisti e ai milioni di spettatori – conclude Andrea – vorrei raccontare quanto è difficile combattere con questa malattia e quanto è bello scegliere di affrontarla con forza e coraggio. Ecco, vorrei lanciare un messaggio di speranza: non è compatibile con un festival musicale?”.

EDS