
L’inverno è sicuramente durissimo per chi alloggia nell’Ospizio intitolato a San Nicola di Myra su volontà di chi l’ha fatto costruire, San Bernardo, protettore delle Alpi. Siamo a 2.473 metri, al valico tra Italia e Svizzera, Valle d’Aosta a Sud, Entremont a Nord. Ieri c’erano qui cinque metri e mezzo di neve, come ha spiegato Federico, canonico agostiniano, al quotidiano ‘La Stampa’. Uno scenario, dunque, che ricorda una celebre pellicola di Kubrick, anche se qui i visitatori vengono per pregare, per un ritiro spirituale, o al massimo per una vacanza sugli sci.
Padre Federico, che viene da oltre confine, ieri era l’unico dei quattro canonici presenti e ricorda: “Da ottobre a oggi siamo arrivati a oltre cinque metri e mezzo. E oggi continua a nevicare”. Ieri in ospizio erano in dieci: una suora oblata, otto che si occupano degli ospiti e il frate. Gli ospiti? “Da giorni non ne vediamo. Troppo pericoloso”, sottolinea l’agostiniano. Anche perché nei giorni scorsi la tempesta Eleanor ha soffiato forte, fino a 176 chilometri l’ora. Ciò nonostante, la vita nell’ospizio prosegue normalmente e in tanti chiamano: “Non riceviamo solo prenotazioni per trascorrere qui un periodo o per sapere le condizioni della neve, ma anche richieste di preghiere. Si rivolge a noi chi ha bisogno di bontà, di parole che possano lenire un loro momento difficile. E noi ci siamo. Sempre”. Il frate elenca infine alcuni dei record registrati nel corso dei secoli: “Nel 1870 (coda della piccola glaciazione) ne sono stati misurati 26 metri; 24,74 nel 1914. Più di 20 nel 1974, ma l’anno dopo abbiamo la misura più piccola misurata, meno di 10 metri. L’anno scorso i metri sono stati 14”.
GM