Terremoto alle Eolie: la scossa percepita a chilometri di distanza

Eolie
(websource/archivio)

Ancora scosse di terremoto, dopo quella registrata ieri mattina al confine tra Campania e Basilicata, nelle province di Salerno e Potenza. Il sisma di ieri è stato avvertito distintamente dalla popolazione, nonostante la bassa magnitudo. Infatti, la scossa di terremoto registrata alle 8.59 ha avuto magnitudo 2.4 ma è avvenuta ad appena 5 km di profondità. Tra la giornata di ieri e quella di oggi, invece, la terra ha tremato al largo delle isole Eolie: quattro le scosse in 24 ore, la più forte registrata alle 17.58 dai sismografi dell’Ingv di magnitudo 3.6 a una profondità di 19 km.

Si tratta di un’area, quella tra Capo d’Orlando e Cefalù, al largo delle coste palermitane, già teatro in questi mesi di molti eventi sismici. Intanto, uno studio condotto da un’équipe di ricercatori dell’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (Ingv) e del Dipartimento di Fisica e Geologia dell’Università di Perugia ha rivelato l’esistenza di una sorgente di magma nel cuore dell’Appennino meridionale, nel Matese, la cui risalita dà origine a violenti terremoti. Nel paper, intitolato ‘Seismic signature of active intrusions in mountain chains e pubblicato su Science Advances’, i ricercatori spiegano che alcuni terremoti verificatisi sugli Appennini non sono stati causati da tensioni sulle faglie, come si era creduto finora.

GM