La legalizzazione della marijuana in California è stato prima di tutto un successo mediatico ed in secondo luogo un colpo all’economia del cartello messicano, ma questo basterà a fermare il commercio illegale di stupefacenti? Secondo i dati emessi da fonti americane e confermati dalla DEA, dipartimento dell’FBI che si occupa di combattere il commercio illegale di droga, i profitti derivanti dalla marijuana dei Narcos sono scesi del 40%, così come le confische di marijuana al confine con gli states sono calati drasticamente. Nel contempo la marijuana è diventata un potenziale brand commerciale al pari del tabacco con shop, prodotti di marche e qualità differenti e persino prodotti di vestiario.
Se il consumo di marijuana illegale è quindi ridotto al minimo storico e destinato ad estinguersi, il profitto dei Narcos è destinato a riprendersi rapidamente attraverso l’immissione di un maggior quantitativo di eroina. A sostenerlo durante un intervista concessa alla rivista ‘Rio Doce’ è il nuovo boss del cartello di Sinaloa, Emilio ‘El Mayo’ Zambada, il quale, dopo aver ottenuto la tregua tra i vari cartelli, ha deciso di puntare sull’eroina per recuperare i profitti persi con la legalizzazione della cannabis. La conferma dell’aumento del traffico di eroina negli stati USA arriva sempre dalla DEA, i cui dati parlano di un aumento del consumo pari al triplo rispetto al 2008. Triplicate anche le morti per overdose, la causa di questo fenomeno sarebbe l’utilizzo del Fentanil, una sostanza più letale dell’eroina con cui viene mischiata per abbassare i costi di produzione.
Per chi ingenuamente pensava che la legalizzazione della cannabis e la sua commercializzazione avrebbe bloccato il commercio di droga al confine, questa è la dimostrazione che si sbagliava. Anche perché già dai tempi di Escobar, il maggior introito del cartello non era la marijuana, ma la cocaina e già da diverso tempo ad aumentare i profitti del cartello ci sono eroina e metanfetamina.
F.S.
