
La trasmissione televisiva ‘Quarto Grado’ ha trasmesso stasera le immagini dell’interrogatorio di Lucio Marzo, l’assassino reo confesso di Noemi Durini. Dal 13 settembre, il ragazzo è detenuto con l’accusa di omicidio premeditato. Il reato peraltro è aggravato dalla premeditazione, dalla crudeltà e dai utili motivi. Inoltre, viene controllato a vista, per aver manifestato più volte intenti suicidi. “Ho saputo che Noemi Durini volevano togliere di mezzo mio padre”, ha raccontato Lucio Marzo ai pm. Poi ha proseguito: “Non volevo ammazzare i miei genitori, così le ho detto di aspettare che compissi 18 anni, poi ce ne saremo andati via a vivere per conto nostro. Stavo con lei 24 ore su 24, tornavo a casa solo per chiedere i soldi per il motorino. Mio papà si è accorto che mi stava perdendo”.
Prosegue nel racconto Lucio Marzo, il quale nel frattempo è diventato maggiorenne in carcere: “Quella notte, la sera dell’omicidio, ci siamo incontrati e mi ha detto: ‘Andiamo a uccidere i tuoi genitori’, mi aveva fatto il lavaggio del cervello, aveva un coltello da cucina in mano. Poi ci siamo fermati con la macchina nella campagna, abbiamo avuto un rapporto sessuale, ma quando siamo usciti lei ha iniziato a prendere il controllo su di me. Diceva di andare ad uccidere i miei genitori, mi colpiva e mi graffiava, così ho perso la testa, l’ho presa da dietro e le ho conficcato il coltello nella nuca. Poi l’ho le ho fracassato la testa con una pietra”.
“Ero ancora in campagna, ho nascosto il coltello sotto terra”, conclude il suo racconto Lucio Marzo. Poi sottolinea: “Lei mi ha fatto il lavaggio del cervello, ero succube. A volte non l’ho chiamata per settimane ma lei mi cercava in paese”. Il ragazzo sembra quasi inconsapevole di quello che ha fatto: “Io voglio andare a scuola, fare il secondo e il terzo anno e poi diventare elettrotecnico e andare a lavorare con i miei genitori a Milano”. Quindi la domanda: “Quando posso tornare a scuola?”. A questa risponde il pm: “Lucio, questa è vita vera, non puoi fare queste domande”. Ma la trasmissione ha dato notizia anche di una lettera, nella quale Lucio scrive ritratta la confessione: “Non ho ucciso Noemi”.
GM