
Pugni sferrati sembra quasi a caso rischiano di bruciare la carriera politica di Valerio Lucciarini De Vincenzi, primo cittadino di Offida, in provincia di Ascoli Piceno. Fino a pochi mesi fa vicesegretario del Partito Democratico regionale, si vociferava di una sua candidatura alla Camera dei Deputati. Invece, tra tre giorni inizia il processo: dovrà rispondere dell’accusa di lesioni con l’aggravante dei futili motivi. I fatti risalgono a quasi undici mesi da: a Offida, si svolge infatti una festa popolare, il Bove Finto, una sorta di Pamplona, dove però il toro è un fantoccio a cui tutti corrono dietro.
I due aggrediti dal sindaco sono un ragazzo e una donna, quest’ultima ha poi ritirato la querela, pare dopo alcune pressioni. Ma il primo cittadino di Offida spiega che con questo lui non ha niente a che vedere. In occasione dell’otto marzo, Lucciarini chiariva: “Non avrei mai volutamente colpito nessuno, tanto meno una donna alla quale sono legato da antica amicizia. Non ci sarebbe stato, evidentemente, alcun motivo. Nelle sedi giudiziarie tutto questo risulterà certamente evidente, quindi non esistono ragioni che giustificano alcuna strumentalizzazione politica”.
Alla vigilia del processo, il sindaco di Offida si è così difeso parlando col ‘Fatto Quotidiano’: “Nessuno mi crederà, ma tutto dipende da un medicinale a base di erbe contro la psoriasi. Ha triplicato gli effetti dell’alcol, perché… avevo bevuto. Ma io di solito non bevo un goccio, non mi drogo. Questo è il problema”. Insomma tutta colpa di un medicinale, spiega il primo cittadino: “Mi maledico per quello che ho fatto… è una festa particolare”. Poi ancora: “Ho già chiesto perdono a tutti. Ma ora farò altri atti esemplari per dimostrare che sono pentito dei miei errori. Con il ragazzo siamo già diventati amici. E la donna ha ritirato la querela”. Intanto in paese c’è chi gli contesta quello che ha fatto, in particolare il pugno alla donna: “E pensare che il sindaco partecipava a eventi contro la violenza sulle donne”.
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GM