Insegnante aggredito: “Lascio la scuola”, ma la madre racconta ben altro

insegnante aggredito
(Websource/archivio)

L’insegnante aggredito la settimana scorsa ad Avola, in provincia di Agrigento, dai genitori di un alunno 12enne dopo che quest’ultimo era stato da lui rimproverato, parla dello spiacevole episodio che lo ha coinvolto. L’uomo si chiama Salvatore Busà, ha 60 anni ed a causa dell’attacco della coppia ha rimediato la frattura di una costola ed alcuni lividi. “Questa cosa mi ha profondamente scosso – ha affermato l’insegnante aggredito – ed ora penso che non tornerò più a scuola. C’è troppa inciviltà, non solo da parte dei ragazzi. Ma a volte il comportamento degli alunni è da far cadere le braccia: li rimproveri, li sgridi per cercare di migliorarli, e loro ti rispondono a male parole. Se ne vanno quando vogliono dalla classe senza chiedere il permesso e se ne strafregano se gli metti una nota sul registro. È una causa persa”.

Insegnante aggredito, la versione della madre dell’alunno è diversa

Busà, che insegna educazione fisica, descrive poi quanto accaduto mercoledì mattina al ‘Vittorini’ di Avola: “Stava piovendo, perciò non potevamo uscire di fuori né utilizzare la palestra, che si era allagata. Ho chiesto al mio studente di chiudere una finestra aperta, ma lui ha risposto di no con aria di sfida. Ho cercato di stabilire l’autorità che il mio ruolo esige, e ne è nato un acceso diverbio. Allora dal nervosismo ho scagliato via un libro e me ne sono andato, lasciando la classe all’insegnante di sostegno. Poi in corridoio ho incontrato di nuovo il ragazzo per cercare di confrontarci con animo più disteso. Non capisco il suo astio. Poco dopo sono arrivati i genitori che non hanno lasciato alcuno spazio per spiegazioni civili e mi hanno messo le mani addosso”. La versione della mamma dello studente è diversa: “Mio figlio aveva aperto una finestra, il docente gli aveva chiesto di chiuderla e nel farlo ha scagliato un libro contro di lui, colpendolo allo stomaco. Ho dovuto portare il ragazzo al Pronto Soccorso. Non sono affatto pentita pur essendo stata a mia volta violenta. Mi scuserò con il professore solo dopo che lui avrà fatto lo stesso con mio figlio”.

S.L.