
La Procura ha chiesto il rinvio a giudizio per don Luca Morini, sacerdote di due minuscole parrocchie in provincia di Massa Carrara, che era stato ribattezzato “don Euro”. Le accuse nei suoi confronti sono di truffa, antiriciclaggio, appropriazione indebita, cessione di stupefacenti, ed estorsione nei confronti del vescovo. Oltre a don Luca Morini, la Procura ha chiesto il rinvio a giudizio anche per il vescovo Giovanni Santucci. Le accuse sono di impiego indebito e tentata truffa. Rinvio a giudizio anche per l’ex parroco Emiliano Colombi, accusato di ricettazione. Del caso ci eravamo occupati anche nei mesi scorsi: “don Euro” utilizzava i soldi dei fedeli per frequentare alberghi di lusso, centri benessere ed anche incontri con escort e gigolò, tra fiumi di champagne.
A smascherare questo circolo vizioso è stato proprio un gigolò, che alla stampa aveva parlato della particolare situazione di don Morini svelando di aver partecipato con lui ad un festino a base di alcolici e droga. Alla Procura sono serviti due anni di indagini e dieci mesi di intercettazioni per ricostruire tutti i movimenti e chiudere le indagini, chiedendo il processo. Nel maggio scorso, il sequestro di 700mila euro sul conto corrente del religioso. Ma come dicevamo le accuse a don Luca Morini prendono il via molto prima. Nel 2015, infatti, arrivano le rivelazioni di un giovane escort napoletano. Il sacerdote si presentava a lui come un magistrato che gli prometteva lavoro nei palazzi che contano. Il ragazzo, accortosi dell’inganno, avverte la Curia, poi la vicenda finisce prima a ‘Le Iene’ e poi in svariate altre trasmissioni televisive. Sono tante le immagini che documentano la sua bella vita, diventate ormai un cult, da quella in cui don Luca Morini bacia una ragazza a quelle provenienti da una Spa che lo mostrano in vasca idromassaggio e poi con addosso un accappatoio, mentre prova a giustificare il suo operato.
GM