
Nel 2008 la vita di Mario Amodio viene sconvolta da una tragica notizia: solo l’anno prima si era laureato campione del mondo di karate contact, ma dopo soli 12 mesi scopre di avere un tumore causato dall’esposizione alle nubi tossiche dell’Ilva di Taranto in cui lavorava. La notizia di quella malattia è stato un fulmine a ciel sereno, 3 anni prima aveva scoperto di avere un principio di sclerosi multipla e ciò nonostante aveva continuato la sua vita non privandosi del suo amore per le arti marziali. Sconfortato e abbandonato dall’azienda per cui lavorava Mario ha raccontato la sua storia a Domenico Iannaccone durante una puntata de ‘I Dieci Comandamenti’.
Dopo quell’incontro i due sono rimasti in contatto ed è stato proprio il conduttore di Rai 3 a diffondere la notizia della sua morte con un lungo post di saluto sul proprio profilo Facebook: “Poco fa ho ricevuto una notizia che non avrei voluto mi giungesse. Il mio amico Mario Amodio ci ha lasciati . Ho conosciuto Mario in una puntata de I dieci comandamenti. Mario si era ammalato di tumore lavorando all’ilva di Taranto e piano aveva perso anche la sua voce e le sue forze”.
Nel post Iannaccone spiega in poche parole chi era Amodio, descrivendolo come uno sportivo, un campione nella sua disciplina e nella sua vita privata che non ha mai smesso di lottare anche quando la voce e le forze lo avevano abbandonato e doveva fare affidamento sulla moglie Felicetta per mandare avanti le sue lotte: “Nella sua vita era stato campione di arti marziali e con lo spirito del campione aveva combattuto la sua battaglia contro la malattia e il ricatto del lavoro a Taranto. Felicetta,sua moglie, è stata al suo fianco fino alla fine parlando per lui, diventando ‘La voce di Mario'”. Il post si chiude con un addio commovente: “Oggi te ne sei andato ma la tua voce continuerò a sentirla sempre nel mio cuore”.
F.S.