
Uno dei punti di forza di Silvio Berlusconi sin dalla sua discesa in campo politico nel 1994 è stata la sua capacità di comunicazione. I suoi messaggi elettorali sono sempre stati basati su promesse che ingolosiscono il popolo, come il taglio delle tasse e la promessa di nuovi posti di lavoro, e su di una retorica dualistica che colpisce alle pance della massa. Tutti ricorderanno la sua lotta al comunismo per il bene dell’Italia e dell’economia, un ritornello abusato che ha funzionato per 20 anni anche per incapacità organizzativa da parte dell’opposizione.
La situazione si è modificata alle precedenti elezioni quando, per motivi noti a tutti, Berlusconi non si è potuto candidare lasciando spazio al PD ed al Movimento 5 Stelle. Dopo cinque anni di governi ad interim è finalmente giunto il momento di nuove elezioni e questa volta il leader del centro destra è pronto a dare battaglia, sicuro che il suo ritorno in campo possa determinare l’ennesimo successo del centro destra. Anche in questa occasione la sua tattica non è cambiata, l’ex cavaliere ha proposto tagli alle tasse e l’abolizione del mal sopportato Jobs Act in favore di misure che incrementino l’assunzione a tempo indeterminato, quindi ha intavolato il solito duello rusticano contro l’avversario più pericoloso che non è più la sinistra, bensì l’M5S.
Il passaggio di consegne tra la sinistra ed i 5 stelle viene sottolineato da Berlusconi durante la puntata odierna di ‘Domenica Live’ su Canale 5, in cui l’ex premier si erge nuovamente a salvatore della patria, questa volta dal pericolo grillino che ritiene maggiore di quello rappresentato dai tanto vituperati comunisti negli anni ’90: “Sono ancora qui a combattere perché c’è bisogno di me. Oggi si è verificato un caso che ricorda quello del 1994 da vicino. Oggi c’è in campo formazione populista, ribellista, pauperista, quasi più pericolosa dei post comunisti del 1994. È quasi una setta che prende ordini da un vecchio comico e dal figlio di uno sconosciuto di un socio defunto, cambiano parere da mattina a sera, capaci di seguire qualsiasi idea. Porterebbero Italia verso il vero disastro e al governo i peggiori rappresentanti della magistratura militante”.
F.S.